La scuola, “vivaio” dell’Italia del futuro

09/01/2009

Identità europea, terrorismo, immigrazione: queste alcune delle tematiche toccate dal Presidente Ciampi nel messaggio rivolto agli studenti in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico

“La Scuola è parte vitale della Nazione: è il vivaio dell’Italia del futuro. Per questo ne seguo con grande attenzione i complessi problemi e l’evoluzione, nel quadro dei profondi cambiamenti della società e dell’economia”. Con queste parole il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi , si è rivolto agli studenti italiani in occasione dell’apertura dell’anno scolastico 2005-2006.

Spronando i giovani ad “essere orgogliosi di questa nuova e antica identità europea” e a guardare all’Europa come ad “un esempio e un modello per tutti i popoli”, il Presidente Ciampi ha poi parlato della “minaccia di un terrorismo spietato e insensato”, ormai “entrata a far parte della nostra vita”. Il consiglio del Capo dello Stato è di affrontarlo “con convinta fermezza; con la forza della ragione; con spirito di amicizia verso i diversi da noi; con la volontà di trovare soluzioni giuste per i conflitti aperti; con un’accresciuta capacità di affrontare insieme i problemi dell’arretratezza e della miseria. (…) Noi Europei dobbiamo dare forza e voce alla nostra presenza costruttiva sullo scenario internazionale; proporre al mondo il nostro progetto di sviluppo, di affermazione della libertà e della dignità di ogni persona, di tutti i popoli. Siamo certi che la volontà di pace e concordia finirà per prevalere”.

L’ultima parte del messaggio del Presidente Ciampi ha riguardato un tema molto attuale delle nostre cronache: l’immigrazione. “Oggi – ha ricordato Ciampi – sempre più spesso, sui banchi accanto a voi siedono giovani i cui genitori, fuggendo da condizioni di miseria o in cerca di libertà, sono qui giunti da Paesi stranieri. Anche tanti dei nostri padri furono emigranti, in cerca di migliori fortune. Affrontarono e superarono aspre difficoltà, paure, diffidenze. E oggi i loro discendenti sono parte viva della vita e della cultura di molte Nazioni. Non dimenticate mai quelle pagine della nostra storia. Tendete la mano ai giovani stranieri che vivono in mezzo a noi: la Scuola, anche col vostro aiuto, contribuirà a renderli cittadini responsabili della Repubblica. Essi sono venuti per ricevere, ma anche per dare”.

“Dialogando e confrontandovi – ha affermato in conclusione il Capo dello Stato rivolgendosi agli studenti – saprete trovare quell’equilibrio fra innovazione e continuità che renderà attuali ed efficaci nel tempo i principi guida della nostra democrazia. Questa è la sfida affascinante, a cui tutti siamo chiamati, ciascuno nel proprio ruolo: agendo nel presente, fedeli al nostro passato, impegnati a formare rettamente voi giovani, protagonisti del comune futuro”.

Fonte:
Italplanet
20/9/2005