La grande bellezza ha vinto l’Oscar

03/03/2014

Il regista Paolo Sorrentino ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero con “La grande bellezza”. (Mario Anzuoni, Reuters/Contrasto)

La grande bellezza di Paolo Sorrentino ha vinto l’Oscar nella categoria miglior film straniero. La cerimonia di premiazione si è tenuta il 2 marzo 2014 a Los Angeles.
Era da 15 anni che l’Italia non vinceva un Oscar, dalla vittoria di Roberto Benigni con La vita è bella nel 1999.

La grande bellezza aveva vinto nella stessa categoria anche il Golden Globe il 12 gennaio 2014 a Los Angeles.

“Grazie alle mie fonti di ispirazione Federico Fellini, Martin Scorsese, Diego Armando Maradona, a Roma, a Napoli e alla mia più grande bellezza personale, Daniela, Anna e Carlo”, ha detto Sorrentino quando a ricevuto la statuetta.

 

La grande bellezza è uscito il 21 maggio nelle sale italiane, il giorno dopo essere stato presentato a Cannes. Nel cast, tra gli altri, ci sono Toni Servillo, Carlo Verdone e Sabrina Ferilli. Ambientato a Roma, racconta la storia di Jep Gambardella, un giornalista sessantacinquenne che segue gli eventi mondani della capitale.

Il film ha ricevuto un’accoglienza positiva dalla maggior parte dei giornali stranieri.

Ha scritto il Guardian: “Sorrentino è tornato a Cannes con un bellissimo film, girato nello stile classico della Dolce vita di Fellini e della Notte di Antonioni. La grande bellezza è un ritorno al suo naturale linguaggio cinematografico, dopo la difficile esperienza in inglese con Sean Penn in This must be the place. Il film è superbo, ma c’è anche un eccesso di ricchezza che va un po’ a discapito delle emozioni. Toni Servillo meriterebbe il premio per il miglior attore, grazie alla stupenda interpretazione di Jep”.

Secondo Lee Marshall, che ha scritto la recensione su Screen Daily, La grande bellezza è un film più adatto al pubblico straniero che a quello italiano: “Il paragone naturale da fare è quello con un’altra operetta impressionistica del regista napoletano: Il divo. Quel film però era immerso in una realtà storica, mentre La grande bellezza è più una raccolta di vignette senza tempo. Paradossalmente, questo è un film che potrebbe piacere di più all’estero che non in Italia. Sul terreno di casa, la visione di Roma di Sorrentino e della sua vita pseudo letteraria potrebbe sembrare un po’ obsoleta”.

Anche Le Monde ha scritto una recensione sull’ultima fatica di Sorrentino: “Con il suo broncio malizioso, il protagonista Jep ha un’aria da Walter Matthau alla romana mentre contempla le glorie dell’unica città al mondo in grado di fargli sentire l’eternità. L’ultimo lavoro del regista italiano è un omaggio alla Fiera della vanità, che alla fine restituisce un’umanità che sembrava non esserci all’inizio del film. Pur restando molto lontano dalla grandezza dei suoi maestri, Sorrentino dimostra sempre di avere delle belle trovate cinematografiche”.

Positivo anche il parere di Variety. Scrive Jay Weissberg: “La grande bellezza è un ricco banchetto cinematografico, che omaggia Roma in tutta la sua bellezza e superficialità. Di certo farà venire un’indigestione a qualcuno, che potrebbe vederla come l’opera di un cinefilo in posa che manca di vera profondità. E non importa se la stessa critica è stata mossa alla Dolce vita 53 anni fa. Il confronto non è casuale: come il capolavoro di Fellini, La grande bellezza fa di una figura esausta dal punto di vista esistenziale una guida dantesca attraverso la decadenza della vita romana”.

 

Fonte:
internazionale