La crisi non scalfisce le leadership globali dell’industria italiana
17/02/2012
Un Paese fortemente manifatturiero, che occupa posizioni di leadership nel mondo e su diversi ambiti di attività non teme la concorrenza dei tedeschi. È questo il quadro che emerge dall'elaborazione di Fondazione Edison dei dati relativi agli occupati delle macro regioni europee nel manifatturiero.
Il primato è indiscutibilmente in mano italiana: l'area con più occupati è infatti il Nordovest, in seconda posizione si colloca il Nordest e solo in terza posizione si trova la regione tedesca del Nordrhein-Westfalen.
Segno, insomma, che quando un'azienda italiana punta su una nicchia di alta specializzazione e qualità, difficilmente viene scalzata da una posizione di leadership.
I numeri lo raccontano. Basta guardare al settore della rubinetteria e del valvolame, o a quello delle macchine per imballaggio per scoprire due delle tante eccellenze del Paese. Un mercato, nel primo caso, da 5,4 miliardi di dollari per le esportazioni italiane che sono le prime a livello mondiale.
Tante piccole e medie imprese che disegnano e producono componenti su misura per i propri clienti: sarti abili ed efficienti, anche nella meccanica, che confezionano prodotti su richiesta e li modificano con grande flessibilità.
E proprio in questa abilità si nasconde la capacità di essere leader nel mondo. I campioni italiani, infatti, non producono articoli di massa ma puntano all'alta qualità e alla specificità del prodotto.
L'impianto italiano che non teme concorrenza è dunque di alto valore tecnologico, è studiato per soddisfare le esigenze del cliente, è seguito da un servizio di assistenza post vendita nella lingua del cliente. Un mix di qualità e servizio poco percorribile dalla produzione di massa.
Simile il caso della moda. Se nell'abbigliamento o nella pelletteria che punta al "prezzo" la produzione è già da tempo fuori confine, l'alto di gamma mantiene il suo mercato. Un marchio forte, infatti, alimenta la sua forza dal valore artigianale di ciò che produce e dalla capacità di offrire prodotti che seguono in tempo reale le tendenze.
Non a caso, infatti, tra le eccellenze del Paese si trovano produzioni di calzature e borse (centro Italia), occhiali da sole (Nord-est), tessuti (Nord-ovest).
Nel quadro complessivo dunque, l'Italia non solo conta le prime due macro-aree per addetti, ma registra, nella segmentazione per settori, ben nove prime posizioni, mentre la Germania ne conta sette, la Francia, il Regno Unito e l'Irlanda solo una.
Fonte:
Il Sole 24 Ore 06/02/2012
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