Italia:«Tutti i distributori sono a secco». Nuovo incontro sindacati-governo

09/01/2009

Sciopero dei Tir, terzo giorno di disagi: dai mercati all’ingrosso stop alle forniture per i supermercati

MILANO – Per tutta la notte sono proseguiti i blocchi degli autotrasportatori che manifestano contro la Finanziaria, nonostante la precettazione decisa dal governo (che prevede per chi impedisce l’accesso a un casello autostradale o crea ostacolo al traffico l’arresto e fino a 4 anni di reclusione). Si tratta del terzo giorno di una protesta che ha creato enormi disagi sulle autostrade e ha già messo in ginocchio parte del Paese, allarmato per la carenza di carburante e per lo stop alla distribuzione di generi di prima necessità, come latte, carne, frutta e verdura, che peraltro stanno scomparendo dagli scaffali di negozi e supermercati, secondo quanto riferisce la Coldiretti: dai mercati all’ingrosso più importanti non sono partite forniture per i supermercati. Allarme rosso anche da Federalimentare: per le aziende del settore il fermo si produrrà in una perdita secca di 210 milioni di euro al giorno in un periodo nevralgico come quello natalizio.

TENSIONE – «La situazione è pressoché la stessa di martedì», spiega un portavoce della prefettura di Roma, anche se la tensione attorno ai principali snodi della penisola si sta lentamente alleggerendo: le forze dell’ordine, in molte zone calde, stanno procedendo a identificare gli autisti dei mezzi pesanti che operano ancora i blocchi (tra le sanzioni previste c’è anche la sospensione dall’albo degli autotrasportatori). «In giornata si valuterà il da farsi – dicono dalla prefettura – Non possiamo certo far tornare a lavorare i camionisti se non vogliono, ma possiamo agire sul fronte dei presidi stradali che impediscono di lavorare a chi lo volesse. Per ora però parlare di azioni di forza è prematuro».

BENZINA CON LA SCORTA – «Al momento tutti i distributori della rete ordinaria sono a secco salvo rare eccezioni», ha spiegato Martino Landi, presidente della Faib, una delle tre organizzazioni di categoria dei gestori. «In autostrada si rischia la paralisi – ha detto ancora Landi – e la situazione richiederà alcuni giorni per tornare alla normalità dopo la fine dello sciopero». La polizia ha comunque provveduto a rimuovere il presidio, attuato senza preavviso da circa 40 camion, presso il deposito di carburante Eni di Firenze ed è stato consentito agli autisti delle autocisterne di entrare e uscire in condizioni di sicurezza. Mercoledì mattina, con la scorta della polizia, è stato inoltre possibile procedere al rifornimento di carburante di due aree di servizio sul Grande raccordo anulare di Roma, dove sono state presidiate dalle forze dell’ordine durante la notte le pompe rimaste aperte. A Milano la benzina scarseggia ovunque: saracinesche abbassate in quasi tutti i distributori in città e periferia. Per rispettare le esigenze dei molti in coda un benzinaio di Vicenza ha inventato l’autorazionamento: non più di 20 euro di carburante a cliente. Benzina razionata anche in Vaticano. In Campania la mancanza di carburante si fa sentire anche sui collegamenti marittimi: dimezzate le corse degli aliscafi per Ischia e Procida. In Calabria la benzina è quasi esaurita e molti gestori di distributori hanno chiuso. Chi abita nelle regioni di confine si arrangia spostandosi all’estero, come gli automobilisti di Ventimiglia che si recano in Costa Azzurra.

MEZZI DI SOCCORSO – A rischio anche rifornimenti per ambulanze e mezzi di soccorso. «Per i servizi pubblici essenziali, polizia, carabinieri, ambulanze e mezzi pubblici non ci sono emergenze al momento perché stanno utilizzando le riserve, ma per i privati la situazione è molto difficile», affermano comunque dalla prefettura di Roma.

EMERGENZA RIFIUTI – Paralisi anche nella raccolta dei rifiuti in molti centri, in seguito al blocco degli autotrasportatori: situazione particolarmente difficile in Campania. La situazione, già critica nella giornata di martedì, è peggiorata nel corso della notte nel corso della quale non c’è stata né pulizia delle strade né raccolta dei rifiuti.

ROMA NORD – Continua comunque il presidio di centinaia di camion alla barriera di Fiano Romano. Il Centro operativo autostrade ha ricordato che il traffico leggero in arrivo a Roma da Firenze non può entrare nella capitale dal casello di Roma nord, ma deve dirigersi, con al casello di Roma est, oppure deviare sulla Ponzano-Soratte o infine entrare dal casello di Roma sud. Camion parcheggiati ai lati delle strade ci sono, in prossimità del raccordo, anche su alcune consolari, in particolare sulla Salaria, via d’accesso da nord alla Capitale. Vertice in Campidoglio – col sindaco Walter Veltroni, i rappresentanti delle aziende capitoline Ama, Atac, Trambus – per predisporre un piano d’emergenza per i trasporti pubblici. Al momento, non si registrano particolari criticità se non qualche sofferenza negli impianti di smaltimento dei rifiuti.

NORD – Le situazioni più critiche per il traffico si registrano sulla A10 alla stazione di Ventimiglia dove è bloccato l’autoporto e dove nella notte è continuato il bivacco dei camionisti al valico della frontiera, con oltre duemila Tir fermi in colonna; sulla A4 Brescia-Padova il traffico è bloccato a Padova Est e Ovest provenendo da Brescia. Resta anche il presidio di 7mila camion a Torino.

SUD – Traffico bloccato anche alla barriera di Roma Sud e sulla A1 in direzione Napoli alla barriera di Napoli Nord, Frosinone, Anagni-Fiuggi, Capua e Caserta Sud. Blocchi si segnalano anche sulla A3 Salerno-Reggio Calabria. Sulla A1 Napoli-Roma resta il blocco di una decina di Tir con alcune ruote sgonfie. Tafferugli tra autotrasportatori in Puglia, in particolare a Bari, sulla tangenziale, all’altezza dell’uscita Picone. Tra i camionisti c’è infatti chi vorrebbe rimettersi in viaggio e chi lo impedisce, posizionando gli autoveicoli di traverso.

IMPRESE FERME – Lo sciopero ha bloccato anche il lavoro in alcuni imprese, come negli stabilimenti di Fiat Auto, dove la produzione si è fermata per la mancanza di componenti e sono stati messi in libertà circa 17.000 lavoratori. Ancora ferma, tra l’altro, per il secondo giorno consecutivo, la Fiat a Termini Imerese (Palermo) a causa dello sciopero dei Tir che ha impedito l’arrivo dei pezzi per assemblare la Lancia Ypsilon. Gli operai sono tutti in cassa integrazione. Attività ferme anche alla Fiat di Termoli (Campobasso).

Fonte:
Corriere della Sera