Italiani in pensione troppo presto
09/01/2009
Eurostat: media più bassa della Ue
Poco più di 58 anni per gli uomini, 57 per le donne. E’ in media l’età effettiva di pensionamento degli italiani. Troppo presto, secondo l’ultimo studio di Eurostat che la evidenza come la più bassa della Ue. Così come è troppo elevata la differenza tra l’età di pensionamento ufficiale e quella in cui effettivamente si lascia. Senza contare il divario tra l’età di vecchiaia degli uomini (65 anni) e delle donne (60 anni).
Solo in Belgio presenta dei numeri di poco inferiori. Il recente accordo raggiunto tra il Governo Prodi e i sindacati per riformare ulteriormente il sistema previdenziale non cambia di molto la situazione. Infatti, non solo l’età per la pensione di vecchiaia rimane invariata (65 anni per gli uomini e 60 per le donne), ma il cosiddetto ‘scalone’ della riforma Maroni viene ammorbidito, rendendo più graduale il cammino verso l’innalzamento dell’età pensionabile.
Lo studio di Eurostat sottolinea come l’età ufficiale per la pensione sia simile in quasi tutti i Paesi europei, variando tra tra i 62 e i 65 anni per gli uomini e tra i 60 e i 65 anni per le donne. Ma l’età in cui effettivamente ci si ritira dal mercato del lavoro varia da Paese a Paese, e in molti di essi ”è ben al di sotto” dell’età ufficiale. E’ questo il caso dell’Italia – evidenzia l’istituto europeo di statistica – dove ”l’età media della pensione per le donne è solo di 57,2 anni, 3 anni più bassa dei 60 anni ufficiali”; e dove ”anche gli uomini si ritirano dal lavoro ad un’età relativamente giovane, che si attesta sui 58,4 anni, circa 7 anni prima dei 65 anni ufficiali”.
Questi dati pongono l’Italia in fondo alla classifica di Eurostat, ben distante da altri Paesi. Basti pensare che in Germania l’età effettiva di pensionamento è in media di 59,9 anni per le donne e di 61,6 anni per gli uomini; in Spagna di 59,5 e 62,6 anni; in Olanda di 59,3 e 60,5 anni; in Svezia di 63,3 e 63,9 anni. Del resto, gli esperti dell’istituto di statistica sottolineano come dal 1998 l’età media effettiva di pensionamento sia gradualmente aumentata in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europa. Ma non in Italia, dove anzi ”si è registrata una caduta”. ù
Anche se dall’attuazione della riforma Maroni l’Ue si attendeva un’inversione di tendenza che ora dovrà essere confermata dalla riforma Prodi. Infine, lo studio di Eurostat mette in evidenza come sono ancora troppo pochi in Europa i lavoratori che scelgono la via del part-time o dell’orario ridotto in alternativa al pensionamento anticipato. Anche in questo caso l’Italia è agli ultimi posti. Inoltre, nel nostro Paese quasi tutte le persone che vanno prima in pensione non rientrano più nel mercato del lavoro – anche se ancora giovani – sia per scelta personale sia per difficoltà nel trovare una nuova attività. Fermo restando che non sono pochi quelli che scelgono la strada del lavoro sommerso, soprattutto nel Mezzogiorno.
Fonte:
TG Fin