Italiani in Brasile, brasiliani in Italia: i gemelli diversi raccontati in foto

18/12/2017

Corriere Della Sera – Foto

Italiani in Brasile, brasiliani in Italia: i gemelli diversi raccontati in foto

«CM/MC», acronimo di «Casa Mia, Minha Casa» è un progetto fotografico che indaga la presenza migratoria italiana a San Paolo e quella brasiliana a Milano, due città tra l’altro gemellate. La comunità brasiliana di Milano non è molto estesa ma è una delle più attive tra quelle straniere nel capoluogo lombardo. San Paolo, con i suoi 6 milioni di persone con almeno un ascendente italiano, è la città al mondo con più cittadini del Bel Paese, Italia compresa. Migrazioni differenti e con risultati sorprendenti: con questo progetto due fotografi (Pietro Baroni e Luca Meola) hanno voluto raccontare due realtà: le migrazioni dal Brasile a Milano e dall’Italia a San Paolo. Attraverso i ritratti e le storie di persone che hanno compiuto questo viaggio e hanno deciso di vivere in un Paese così diverso, Baroni e Meola hanno cercato di capire che relazione esiste tra Brasile e Italia. Dalle conversazioni con le persone ritratte è emerso che la maggior parte dei brasiliani sono venuti in italia per amore. Dell’Italia amano il cibo, la natura, la storia, l’arte, il gusto per la bellezza e la capacità di essere dinamici nel prendere decisioni alternative e creative. Trovano difficoltà per l’incapacità di effettuare cambiamenti, la chiusura e i pregiudizi verso il diverso e per l’inverno grigio e rigido. Dal Brasile invece si portano dietro la disposizione a vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, l’allegria, il cercare di vivere come se non ci fosse un domani e la musica.Il 1877 è considerata la data ufficiale della migrazione italiana in Brasile. Da un punto di vista sociologico l’arrivo degli italiani in Brasile è considerato il reale fattore della liberazione degli schiavi: i fazenderos avevano bisogno di braccia per le piantagioni di caffè e gli italiani, per lingua, tradizioni culturali e religione non rappresentavano una minaccia per i loro nuovi padroni. Non tutti però resistevano alle difficili condizioni di lavoro nei campi, chi non ce la faceva ritornava in città e cercava lavoro nella nascente industria brasiliana. La migrazione italiana in Brasile continuò massiccia nel corso dei decenni ed ebbe una battuta d’arresto solo alla fine degli anni 60, periodo in cui l’Italia passò da essere un paese da cui si partiva a una meta verso cui si emigrava. Il lavoro sugli italiani a San Paolo deve misurarsi quindi con la storia e con un’italianità onnipresente ma anche molto diluita. È un progetto sull’identità: tra le persone ritratte ci sono sia discendenti, chi si sente italiano anche se in Italia non c’è mai stato, che migranti, arrivati nel corso degli ultimi 60 anni con una valigia di cartone o più recentemente con un trolley e una laurea o un master in mano. Foto di Pietro Baroni (i brasiliani a Milano) e di Luca Meola (gli italiani a San Paolo). Nell’immagine qui sopra: Analu, insegnante di ballo

Fonte e foto: http://www.corriere.it/foto-gallery/esteri/17_dicembre_18/italiani-brasile-brasiliani-italia-gemelli-diversi-raccontati-foto-8a8cdcaa-e3df-11e7-8530-b320f0c560cc.shtml?refresh_ce-cp