Italia, il malato immaginario?
09/01/2009
Il Sistema Italia funziona meglio di quanto non si creda e la presunta crisi potrebbe essere in via di risoluzione come evidenzia il dato sulle esportazioni. Sono queste alcune delle considerazioni generali tracciate dal Direttore di Assocamerestero Gaetano Fausto Esposito, dopo la chiusura delle riunioni della XIV Convention delle Camere Italiane nel mondo
Pescara – La crisi del Sistema Italia potrebbe essere meno grave del previsto e le considerazioni generalmente negative solitamente espresse in proposito potrebbero conoscere un ridimensionamento. Nonostante il Paese conosca da tempo un tasso di crescita prossimo allo zero e a prescindere dai problemi legati al sistema bancario già sottolineati nella relazione presentata alla Convention di Pescara dal presidente di Assocamerestero Edoardo Pollastri, alcuni elementi nel quadro economico nazionale lascerebbero intuire un’evidente controtendenza rispetto alla situazione generale .
Dati estremamente positivi sono infatti emersi nel contesto del commercio internazionale italiano a fronte di una crescita dell’export misurata nel 2004 attorno al +6% e di una sempre viva ammirazione straniera per il Made in Italy , considerato ancora un punto di riferimento per ciò che riguarda la qualità e lo stile. Elementi che sottolineano potenzialità di sistema sottolineate nel corso della Convention di Assocamerestero iche si è conclusa lo svorso venerdì con espressione di soddisfazione da parte della Direzione dell’Ente .
“All’avvio della Convention avevamo almeno quattro obiettivi – spiega Gaetano Fausto Esposito, Direttore di Assocamerestero -: in primo luogo intendevamo rilanciare l’immagine del Paese e la nostra presenza in alcuni settori a livello internazionale; in secondo luogo volevamo lanciare un messaggio importante sulla promozione del settore turistico. Inoltre – prosegue Esposito – intendevamo sottolineare il ruolo degli attori attivi nella promozione dell’internazionalizzazione e nell’attrazione di investimenti; infine era necessario dare un supporto significativo all’economia del territorio abruzzese. Credo di poter dire – conclude il direttore di Assocamerestero – che tutti questi obiettivi sono stati in qualche modo raggiunti”. A cominciare, sottolinea Esposito, dalla promozione territoriale, evidenziata dall’organizzazione di circa 1200 incontri con gli operatori locali .
Soddisfazione, dunque, per tutti i temi affrontati; argomenti decisivi nell’analisi del quadro generale delle relazioni tra l’Italia e i mercati esteri, un insieme di rapporti in cui a conquistarsi un ruolo decisivo è prima di tutto l’immagine stessa della nazione come operatore economico, una rappresentazione da cui si ricava una piacevole sorpresa. ” Tutte le persone che si sono confrontate hanno osservato un movimento significativo – sottolinea Esposito -; in altre parole emerge un’immagine meno critica dell’attuale situazione del Sistema Italia. La relazione presentata sul Made in Italy ha evidenziato come all’estero ci vedano meglio di come noi stessi ci vediamo e valutiamo “.
Altro tema al centro dei colloqui è stato quello relativo al settore turistico, visto da molti come una risorsa imprescindibile, forse non adeguatamente sostenuta dagli strumenti istituzionali; una situazione giudicata anomala rispetto ai sistemi di gestione presenti nelle economie più sviluppate nei confronti della principale risorsa nazionale, sia essa il petrolio o una consolidata struttura di servizi. “E’ necessaria una forte regia per rilanciare il turismo – sottolinea Esposito – . Alcuni richiedono con forza l’istituzione del Ministero del Turismo, ma in ogni caso, esiste un grande progetto costituito dal rilancio dell’ENIT, l’Ente Nazionale per il Turismo, con l’intenzione di accorpare l’immagine dell’Italia all’immagine dei territori “.
Di fronte alle sfide, ma anche alle già citate premesse attuali dell’internazionalizzazione, ha assunto un’importanza evidente il dibattito sugli strumenti del sostegno all’espansione nei mercati stranieri; una discussione che ha toccato ovviamente l’esperienza dello Sportello Italia, la rete dei desk presenti presso le principali istituzioni italiane all’estero. “Si è molto discusso di questo argomento con un riferimento allo Sportello che rappresenta un importante punto di riferimento per i servizi – spiega Esposito – . In questo senso riteniamo che lo Sportello debba essere un grande punto di raccolta”. Uno strumento, in altri termini, che non riduca i propri impegni alla semplice attività promozionale .
Le prospettive emerse nel convegno hanno poi rilanciato la necessità di definire un ruolo delle Camere italiane all’estero, dimostratesi in questi anni uno strumento valido nella promozione degli investimenti e delle attività imprenditoriali all’estero. “Le CCIE sono un modello, una vera e propria rete – spiega Esposito – . Il nostro sistema ha bisogno di aumentare la sua presenza nei diversi mercati e proprio in questo senso quello delle Camere rappresenta un modello di grande interesse. Non bisogna poi dimenticare – conclude il direttore di Assocamerestero – come le CCIE tendano in gran parte ad autofinanziarsi evidenziando così una profonda vitalità anche nei periodi di riduzione del sostegno finanziario del Governo”. Un evidente riferimento alla necessità di maggiore considerazione istituzionale per le CCIE, capaci di evidenziare un sistema di successo senza pesare sul bilancio pubblico e offrendo un sostegno alle imprese nel difficile processo di internazionalizzazione garantendo la presenza di una rete già consolidata .
Nello sviluppo delle attività economiche volte all’internazionalizzazione, non è mancata la riflessione sul Made in Italy , un aspetto che porta con sé ottimismo dopo i confortanti risultati emerse nell’indagine condotta dall’Ente sulla percezione del prodotto italiano all’estero. Risultati che sembrerebbero dover costituire uno stimolo, più che una semplice rassicurazione. “L’Italia sta perdendo in alcuni settori, ma questo, nella divisione internazionale del lavoro nella quale alcuni Paesi possono vantare rilevanti vantaggi di costo, è in qualche modo fisiologico – spiega il direttore di Assocamerestero – . Il successo ancora evidente del Made in Italy dovrebbe essere uno stimolo al rilancio internazionale puntando sulla qualità “.
Un piano di sviluppo, in altre parole, attento alla crescente sensibilità dei consumatori internazionali, per i quali la produzione in Italia non può costituire di per sé una garanzia senza un autentico sviluppo della qualità perseguito puntando sul valore dei marchi aziendali. “Il Made in Italy rappresenta un riferimento ma di per sé non costituisce un marchio” sottolinea Esposito .
Notiziario Italic Business News – News ITALIA PRESS agenzia stampa – N° 203 – Anno XII, 24 ottobre 2005