Italia e Brasile a confronto, tra Roma e Milano
09/01/2009
Grazie alla collaborazione tra Confindustria, ABI, ICE e le Federazioni dell’industria dello Stato di San Paolo e di Belo Horizonte, lunedì nella capitale e mercoledì nel capoluogo lombardo si parlerà dei nuovi strumenti finanziari a disposizione delle PMI italiane interessate al mercato sudamericano. Tra i presenti, l’italo-brasiliano Luiz Fernando Furlan, Ministro dello Sviluppo Economico, Industria e Commercio Estero
Da semplice partnership commerciale a vera e propria alleanza economica e industriale proiettata nel futuro. Dopo la proficua missione dello scorso marzo, quando una rappresentanza di associazioni, banche e imprese italiane si è recata in Brasile per conoscere da vicino le opportunità di questo mercato in continua espansione, le realtà produttive e istituzionali dei due Paesi tornano ad incontrarsi dal 23 al 26 ottobre prossimi: questa volta saranno Roma, Milano e Parma ad ospitare una nutrita delegazione di imprese brasiliane (circa 170 imprenditori) che approderà nel nostro Paese. Obiettivo? Far decollare definitivamente una cooperazione dal respiro ogni giorno più strategico.
Prima tappa del ricco programma predisposto da Confindustria, ABI e ICE in collaborazione con le Federazioni dell’industria dello Stato di San Paolo e di Belo Horizonte, sarà Roma. Nella capitale, presso l’Auditorium della Tecnica, lunedì mattina si aprirà infatti il “Business Forum Italy & Brazil”. Ad aprire i lavori sarà il Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, a cui seguirà l’intervento introduttivo del Presidente del Consiglio Romano Prodi. Di “Cooperazione economica tra Italia e Brasile” parleranno quindi, tra gli altri, Umberto Vattani, Presidente dell’ICE, Corrado Faissola, Presidente dell’ABI, e Paulo Skaf, Presidente della FIESP (Federação das Industrias do Estado de São Paulo). Le conclusioni saranno affidate al Ministro del Commercio Internazionale, Emma Bonino, e all’italo-brasiliano Luiz Fernando Furlan, Ministro dello Sviluppo Economico, Industria e Commercio Estero.
La tappa milanese (presso la Sala delle colonne del Museo nazionale della scienza e della tecnologia) è invece in programma per mercoledì 25 ottobre, e sarà dedicata, oltre che agli incontri bilaterali tra le imprese, anche all’approfondimento di nodi più strettamente economici e finanziari: “Immaginare il futuro: strumenti finanziari e servizi innovativi per una strategia di cooperazione fra il sistema italiano delle Pmi e il Brasile” è infatti il titolo del seminario pensato da Assolombarda, Camera di Commercio di Milano/PROMOS, Inter-American Development Bank e Regione Lombardia. Oltre al Ministro Furlan, porteranno il loro contributo, tra gli altri, Ruy Nunes Pinto Nogueira, sottosegretario alla Cooperazione e Comunità brasiliane del Ministero degli Affari esteri del Brasile; Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano; Diana Bracco, Presidente di Assolombarda, e Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia; Alberto Bombassei, Vicepresidente di Confindustria.
Nelle intenzioni degli promotori, il seminario vuole essere un’occasione per riflettere sulle prospettive di sviluppo della cooperazione economica, degli accordi fra distretti e imprese, degli investimenti e, più in generale, dei flussi commerciali fra i due Paesi e fra le regioni italiane e gli stati della federazione brasiliana. Una riflessione che deve partire da una considerazione: tra tutti quelli emergenti, il Brasile è forse oggi il mercato più attraente per quelle piccole e medie imprese italiane che stanno puntando tutto sull’internazionalizzazione. E questo almeno per tre ragioni: la facilità di rapporti dovuta alle basi produttive simili – si pensi ai Distretti industriali e agli Arranjos produtivos locais – e a un patrimonio di fiducia costruito negli anni, anche grazie alla presenza di una forte comunità di origine italiana soprattutto nel sud del Brasile.
I due Paesi, inoltre, stanno affrontando le stesse sfide di un mercato globale dove soprattutto la Cina e i Paesi asiatici minacciano l’industria tradizionale e a basso contenuto tecnologico, sfide che possono essere affrontate al meglio se i due sistemi produttivi decidono di agire in sintonia; a differenza dell’Italia, infine, il Brasile è un paese ricco di materie prime e di manodopera abbondante e a costi competitivi. Il futuro, insomma, non potrà non obbligare gli imprenditori italiani ad immaginare nuove e più originali forme di presenza nella complessa realtà brasiliana. Una strategia che, ovviamente, interessa anche e soprattutto il territorio milanese e lombardo, e che deve ispirare la collaborazione con il Brasile, i suoi territori e le sue istituzioni, in uno scambio reciprocamente utile e proficuo di risultati, facendo riferimento ai progetti già realizzati e a quelli che in questa nuova fase vanno concordati e studiati insieme.
Fonte:
Italplanet