Istat, peggiora il Pil 2014: -0,3%. L’Italia non cresce più dal 2011

15/10/2014

Il Pil nel primo trimestre 2014 è stato rivisto al rialzo dall'Istat, in base alle nuove regole sui conti nazionali, (inclusive, tra l’altro, delle attività illegali), registrando una variazione nulla sul trimestre precedente (dal -0,1% della “vecchia” stima). L'Italia è comunque in stagnazione, considerando che il secondo trimestre è confermato a -0,2% sul trimestre precedente (mentre il dato su base annua è stato rivisto in lieve peggioramento dal -0,2% al -0,3%). Con una stima del Pil 2014 fissata a -0,3% (era -0,2%). Peggiora anche il rapporto deficit/Pil nel primo semestre 2014, salendo al 3,8% (era al 3,5%). Mentre la pressione fiscale è calata al 40,7%, giù di 0,5 punti percentuali su base annua (era al 41,2%).

Pil 2014 peggiora a -0,3%
Alla luce dei nuovi dati, la variazione acquisita del Pil per il 2014 è pari a -0,3%. Così l'Istat in base ai nuovi conti nazionali (Sec 2010), rivedendo in peggioramento la precedente stima, diffusa il 29 agosto pari a -0,2%. Il dato Istat è in linea con la nota di aggiornamento del Def diffusa dal governo a fine settembre e approvata ieri dal Senato.

 
 

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Pil Italia non cresce più dal 2011
Dalle ultime tavole dell'Istat emerge perciò che il Pil dell'Italia non è più cresciuto in termini congiunturali sin dal secondo trimestre del 2011. Il Prodotto interno lordo infatti è negativo anche nel quarto trimestre del 2013 (l’unico dato finora positivo negli ultimi tre anni), ora a -0,1%, +0,1% la “vecchia” stima.

Peggiora rapporto deficit/Pil: al 3,8% in primi sei mesi
L’Istat rileva anche un peggioramento dell'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Prodotto interno lordo. Il rapporto derficit/Pil, infatti, nel secondo trimestre 2014 è stato pari all'1,1%, superiore di 0,4 punti su base annua (era allo 0,7%). Nei primi due trimestri 2014 il rapporto deficit-Pil è stato del 3,8%, con un peggioramento di 0,3 punti (era al 3,5%).

Pressione fiscale primo semestre cala al 40,7%
La pressione fiscale nei primi sei mesi dell'anno è stata pari al 40,7%, in calo di 0,5 punti percentuali su base annua (era al 41,2%). Lo rileva l'Istat, che però registra un aumento di 0,1 punti guardando solo al secondo trimestre, con la pressione al 43,2%.

Giù quota profitto imprese, più bassa da 15 anni
La quota di profitto delle imprese nel secondo trimestre è diminuita al 40,0%. Lo rileva l'Istat, spiegando che si tratta del valore più basso almeno da 15 anni, ovvero dal 1999, data d'inizio delle serie storiche trimestrali. Anche il tasso d'investimento è al minimo storico, fermandosi al 20,4%

Potere acquisto famiglie torna in calo: -1,5% annuo
Il potere di acquisto delle famiglie consumatrici, cioè il reddito in termini reali, nel secondo trimestre del 2014 è tornato a calare, scendendo dell'1,4% rispetto al trimestre precedente e dell'1,5% su base annua. Il dato del primo semestre vede così il potere d'acquisto fermo, con una crescita zero.

Spesa famiglie accelera: +0,8% in un anno
Malgrado ciò, la spesa delle famiglie per consumi finali, in valori correnti, nel secondo trimestre del 2014 è aumentata dello 0,2% nei confronti del trimestre precedente e dello 0,8% su base annua. Anche nel primo trimestre il dato era positivo, ma ora la crescita accelera e si fa più decisa, portando il primo semestre a +0,5%

 

Fonte:
Il Sole 24 Ore