Istat: disoccupazione ai minimi dal 1992
09/01/2009
Nel secondo trimestre il tasso di disoccupazione italiano è calato al 7,9%, 5 decimi di punto in meno rispetto al 2003
MILANO – Buone notizie sul fronte dell’occupazione, secondo l’istituto statistico nazionale Istat. Il tasso di disoccupazione complessivo del 7,9% è infatti ai minimi dal 1992. A questo dato corrisponde anche un aumento del numero di occupati (soprattutto al sud e per le donne), ma non un aumento del tasso di occupazione: la popolazione complessiva sarebbe infatti aumentata più dei posti creati.
DISPARITA’ NORD-SUD – Il nuovo e positivo dato nasce comunque, spiega l’Istat, da una media tra tassi molto diversi di senza lavoro al nord e al sud. Il numero delle persone in cerca di lavoro è sceso infatti di 123 mila unità, ma sono concentrate soprattutto nel mezzogiorno. Nel sud infatti le persone in cerca di lavoro sono diminuite di 129 mila unità portando lo stock dei disoccupati a 1 milione 137 mila persone. La riduzione, tuttavia, è dovuta esclusivamente al calo delle forze di lavoro scese di 143 mila unità. Nel centro le persone in cerca di occupazione sono diminuite di 38 mila unità mentre nel nord sono aumentate di 44 mila unità a fronte di una crescita sia nel nord che nel centro delle forze di lavoro.
Il dato destagionalizzato (variazione rispetto al primo
trimestre 2004) è dell’8,1% in totale, risultato del 15,9% nel mezzogiorno, del 6% al centro e del 4% al nord.
OCCUPAZIONE – Quanto al numero di occupati, dice ancora l’Istat l’aumento su base annua registrato deriva da una crescita più accentuata per la componente femminile (+1,3% con 112mila unità in più) rispetto a quella maschile (+0,4%), nel Nord l’aumento di occupati ha riguardato esclusivamente gli uomini mentre al Centro ha riguardato soprattutto la componente femminile.
Il calo del Mezzogiorno deriva dalla flessione subita della componente maschile che la crescita occupazionale sulle donne è riuscita a
compensare solo in parte.
Corriere della Sera
28/9/2004