Inflazione in lieve rialzo al 2,2% annuo in aprile
09/01/2009
La stima provvisoria dell’Istat: è pari a +0,3% la variazione mensile di aprile dei prezzi al consumo e al 2,2% quella tendenziale annua; i rincari dei prodotti petroliferi, dell’energia e alcuni aumenti stagionali di beni e servizi si accompagnano alla persistente debolezza della domanda, mentre resta favorevole il divario dell’Italia con la media di Eurolandia.
Continua l’effetto petrolio sull’inflazione, anche a causa del ritardo (e della gradualità) con cui i rialzi dei prezzi all’origine si trasferiscono sui beni finali. Le fluttuazioni dei carburanti, i rincari delle tariffe energetiche (elettricità e gas) e di altri significativi capitoli di spesa (alberghi, ristoranti e turismo) hanno condizionato l’evoluzione dei prezzi nel primo quadrimestre del 2006, con la conseguente risalita sopra il 2% nella dinamica annua dell’inflazione, già ripiegata al 2,0% in dicembre e rimbalzata al 2,2% in gennaio. Nel 2005 la prima parte dell’anno, sempre sul fronte dei prezzi al consumo, non si era presentata granché tranquilla, così come nei due anni precedenti, quando una serie di voci del paniere sono state in tensione, in un periodo già per consuetudine caratterizzato dai ritocchi dei prezzi amministrati o regolamentati e di numerosi listini aziendali. Il rafforzamento dell’euro e la conseguente moderazione dei prezzi dei beni importati hanno richiesto, poi, qualche tempo per trasferirsi nelle fasi distributive a valle.
La crescita annua, a sua volta, risente dell’effetto statistico del confronto con periodi di altalenanti tensioni per i prezzi, quali i tre anni precedenti. Diventa possibile in ogni caso, prevedibilmente nell’orizzonte del 2006, il risultato di un graduale assestamento dell’inflazione sotto il 2% tendenziale annuo, vista anche la perdurante debolezza dei consumi delle famiglie. La marcia di avvicinamento al 2% ha avuto tempi non brevi, ma le elevate quotazioni petrolifere rendono probabile nei prossimi mesi qualche ulteriore rimbalzo del dato tendenziale, a seguito dei prevedibili rincari per numerosi prezzi e tariffe nella parte iniziale del 2006 (elettricità e gas, per esempio, vengono aggiornati a cadenza trimestrale e incorporano solo gradualmente i rialzi del petrolio nei periodi precedenti).
L’indice dei prezzi al consumo – secondo la stima provvisoria dell’Istat, che dal gennaio 2005 coincide con rilevazioni delle grandi città – ha messo in evidenza in aprile una variazione mensile pari a +0,3% e al 2,2% rispetto a un anno prima, a fronte di una crescita dello 0,2% e del 2,1% in marzo. L’aumento annuo ha continuato a risentire dello scalino dei rialzi del 2003-2004, che si riflette nella dinamica tendenziale anche nella prima parte del 2006.
Con i risultati del primo quadrimestre si conferma l’interruzione, dopo prolungate battute d’arresto, della lenta marcia di rientro della spinta inflattiva, che ha caratterizzato la seconda metà del 2003 e del 2004, arrivando dopo un periodo già tradizionalmente caldo per i prezzi, come del resto erano stati i mesi iniziali del 2001 e del 2002. Essi avevano, infatti, risentito negativamente dell’effetto euro, dei rincari tariffari (trasporti e servizi pubblici locali), di una serie di aumenti nel settore terziario (assicurazioni, banche, sanità, alberghi e pubblici esercizi) e di altre componenti regolamentate (canoni, lotterie).
Le prospettive dell’inflazione per i prossimi mesi mostrano, tuttavia, un quadro sempre incerto, perché occorre fare i conti con l’incognita del petrolio. Nell’immediato futuro essa è prevista stabilizzarsi sugli attuali ritmi intorno al 2% (la media annua calcolata per il 2005 si è fermata all’1,9%), con un possibile riaccendersi di tensioni sui listini delle imprese. La crescita tendenziale dei prezzi si è confermata, in particolare, sopra il 2% anche nella media del 2004 (pari al 2,2%), così come nei quattro anni precedenti; l’inflazione media 2003 si è attestata al 2,7%, a fronte del 2,5% registrato nel 2002 e del 2,7% nel 2001. I dati definitivi e completi dei prezzi al consumo di aprile (intera collettività, armonizzato, famiglie di operai e impiegati) saranno resi noti dall’Istat il prossimo 16 maggio.
Fonte:
Il Sole 24 Ore