Il petrolio sotto i 60 dollari e la Grecia deprimono i listini, rublo a rotoli
12/12/2014
Dopo la scivolata della vigilia a New York , con il nuovo minimo del future sul Wti sotto 60 dollari, record da luglio 2009, il petrolio continua a condizionare negativamente i mercati finanziari. L’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) questa mattina per la quarta volta in cinque mesi ha tagliato nuovamente le stime sulla domanda di 230 mila barili al giorno per il 2015, a 900 mila barili/giorno, per effetto dei bassi prezzi: questa mattina il Brent scambia a 62,94 dollari.
Spread a 139, attesa per il quantitative easing Bce
Le borse europee fin dall’apertura hanno mostrato un’intonazione negativa. Al giro di boa di metà seduta tutti i principali listini accusano perdite sostenute: a Piazza Affari il Ftse Mib segna un calo dell’1,33%. Continuano a pesare i timori sull’evoluzione della situazione politica greca, che registra peraltro un tentativo di rimbalzo del listino di Atene (Athex +1,4%). Sul secondario spread stabile a 139 punti base. Il decennale italiano tiene, con rendimenti al 2,03%. Resta la convinzione, anche dopo i risultati della seconda asta Tltro, che entro il primo trimestre 2015 la Bce possa adottare nuove misure straordinarie di quantitative easing. L’euro scambia a 1,24 dollari.
Le stime IEA e le sanzioni russe
Le stime sono state nuovamente riviste in calo perché i Paesi produttori sono in difficoltà a causa del calo dei prezzi, spiega la IEA, sottolineando però che a pesare maggiormente è la situazione in Russia, dove le sanzioni stanno frenando la crescita. Le stime sulla domanda interna in Russia nel 2015 sono state infatti tagliate di 195.000 barili al giorno a 3,4 milioni di barili al giorno. Il rublo è sceso ai nuovi minimi storici: sotto 57 sul dollaro (56,83 rubli per dollaro) e 70,4 sull’euro.
Fonte:
Corriere della Sera