“Il petrolio affossa il Made in Italy”

09/01/2009

A fronte di un export italiano aumentato del 10,3%, le importazioni sono cresciute del 16,6% e di questo ben il 63,2% arriva dai Paesi Opec e dalla Russia

“Ormai è chiaro ed evidente: le sole esportazioni, seppur positive e in costante aumento, da sole non bastano a reggere il peso del forte import energetico e affossano la bilancia commerciale. Il dato di maggio è eloquente: a fronte di un export aumentato del 10,3%, le importazioni sono cresciute del 16,6% e di questo ben il 63,2% arriva dai Paesi Opec e dalla Russia. Questo è il nodo strutturale dei problemi dell’economia italiana e va affrontato con serietà e determinazione”.

È quanto ha affermato Adolfo Urso, Vice Ministro alle Attività Produttive con delega al Commercio Estero, che tenuto a precisare: “Bene ha fatto il Ministro Scajola a realizzare dei meccanismi che riducano l’impatto sui consumi e sulle imprese, ora occorre che l’Unione Europa intervenga con i Paesi Opec per arginare la corsa al rialzo del greggio che rischia di arrestare ogni ripresa in Europa”.

Il Vice Ministro ha infatti ricordato che “l’Italia ha una bolletta energetica superiore di oltre il 30% rispetto agli altri partner commerciali europei e l’elevato prezzo dell’energia fa aumentare necessariamente i costi produttivi e rende meno competitive le nostre imprese. Per questo occorre ripensare ad una politica energetica che possa aprirsi a nuove formule, compresa quella del nucleare. Altrimenti saremo condannati ad una sofferenza sempre maggiore che, come si è visto nell’arco di questi 5 mesi, il nostro export non riesce più a sostenere”.

Italplanet
23/6/2005