Il network educativo tra Italia e Brasile per la cittadinanza attiva
08/06/2015
Un’iniziativa di Oxfam Italia, Human Foundation, e Fondazione Telecom Italia che ha coinvolto 500 studenti che hanno dato vita ad una learning community su temi come ambiente, tecnologie, lotta alla povertà e difesa dei diritti nel Nord e nel Sud del mondo
"Italia-Brasile: educare i nuovi cittadini globali”. È il titolo dell’iniziativa presentata da Oxfam Italia, Human Fondation, e Fondazione Telecom Italia che ha coinvolto circa 500 studenti italiani e brasiliani delle scuole superiori per discutere di ambiente, tecnologie, lotta alla povertà e difesa dei diritti nel Nord e nel Sud del mondo. Obiettivo: mettere in comunicazione i due Paesi offrendo la possibilità di diventare cittadini attivi individuando criticità e proponendo soluzioni attraverso la condivisione dei beni, dei valori e delle competenze utili per la costruzione di una società più equa, giusta, solidale e per la formazione di cittadini responsabili e impegnati in favore della giustizia e della sostenibilità del pianeta. I risultati di 15 mesi di lavoro, di discussione e progetti sono stati illustrati in collegamento diretto con alcuni studenti di San Paolo del Brasile.
L’iniziativa ha utilizzato lo strumento del social network educativo che ha fatto incontrare “virtualmente” 10 classi di 3 scuole superiori di San Paolo con 9 classi di 8 scuole italiane distribuite tra le province di Lucca, Arezzo, Cagliari e Messina. Ragazzi e insegnanti hanno così dato vita ad una learning community che, attraverso una piattaforma multilingue, ha reso possibile lo sviluppo di un percorso educativo e di scambio sui temi della cittadinanza attiva, della tutela delle risorse ambientali e dell’accesso alle nuove tecnologie. Lo scambio di idee, opinioni e materiali multimediali tra le scuole in Italia e in Brasile è stato reso possibile e facilitato tramite l’inserimento, in italiano, inglese e portoghese, dei moduli per animare un dialogo tra culture e lingue differenti.
E alla fine sono nati anche progetti particolari che riguardano, ad esempio, la riforestazione di piccole zone della città vicino alle scuole, il riciclo di bottiglie di plastica come contenitori di piante per l’arredo delle scuole, o progetti di formazione alla diffusione di competenze in caso di alluvioni.
La piattaforma, inoltre, ha consentito agli insegnanti di conoscere le potenzialità delle nuove tecnologie applicate alla formazione e all’educazione, nonché di avvicinarsi al linguaggio tecnologico come strumento di maggiore interazione con gli studenti e come mezzo da applicare ai percorsi educativi. Il social network educativo OxfamEdu ha continuato la sua attività anche quest’anno, migliorando e accrescendo le sue funzionalità così permettendo il coinvolgimento di altre centinaia di studenti, anche di altre parti del mondo, che hanno scambiato e costruito esperienze di cittadinanza attiva in 26 nuovi progetti specifici in 11 paesi e circa 750 iscritti (che sono esclusivamente scuole, quindi circa 15000 ragazzi coinvolti in totale).
Per Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia, vincere la partita contro la fame nel mondo e la giustizia sociale non è un problema di risorse: «Le risorse non ci saranno mai se nei paesi che soffrono il problema le persone non saranno consapevoli dei propri diritti e potranno essere messe nelle condizioni di farli valere”. Perciò progetti come questo sono importanti. E aggiunge: “I giovani hanno bisogno di nuove lenti per poter leggere questi fenomeni transnazionali. Loro sono allo stesso tempo la categoria più vulnerabile delle trasformazioni che stanno avvenendo e il motore fondamentale del cambiamento».
Un ulteriore elemento ha reso interessante il progetto: la rilevazione dell’impatto sociale, realizzata da Human Foundation con un processo di valutazione denominato SROI (Social Return on Investment), strumento riconosciuto a livello internazionale che consente di misurare il valore sociale creato dalle proprie attività. La valutazione ha verificato che “Italia-Brasile: Educare i nuovi cittadini globali” è riuscito a creare un valore sociale netto positivo per gli studenti ed i professori, sia italiani che brasiliani, oltre che per Oxfam Italia e Fondazione Telecom Italia. Il ratio SROI, nell’arco di 3 anni, è stato pari a 2,43 euro per ogni euro investito nel progetto (220.000 euro di investimento da parte di Telecom, che avrebbero generato, secondo questo calcolo che per approssimazioni tiene conto di diversi variabili, un valore attuale di 532.346 euro).
«Il tema della misurazione dell'impatto è complesso e sta attirando l’interessi di tanti, finalmente anche in Italia», ha detto Giovanna Melandri, presidente di Human Foundation. «Non deve però essere concepito come un fardello sulle spalle delle organizzazioni del Terzo Settore. Se è flessibile ma anche puntale e capace di dare conto di quanto e come si fa, finisce per migliorare il proprio approccio e renderlo più efficace nel rispondere alle richieste di chi deve contribuire al finanziamento. Mi auguro – ha aggiunto la presidente di Human – che anche la Pubblica Amministrazione possa fare tesoro di queste pratiche per migliorare le proprie performance».
«Ci sentiamo più cittadini attivi, globali, interconnessi», ha concluso Eva, una delle ragazze partecipanti al progetto, rievocando a proposito e facendo propria la risposta che Albert Einstein dava a chi lo interrogava chiedendogli di che razza fosse: “Razza umana”. Le ha fatto eco Camilla, dal Brasile: «Ora abbiamo più conoscenza della realtà italiana, e capiamo che in un continente lontano da noi e in un’altra cultura passano sfide molto simili alle nostre. Così possiamo identificare cosa ci unisce per creare un futuro più sostenibile. Ci siamo resi conto che le cose che facciamo qui possono avere un impatto generale. E questo ci dà più forza per tentare di cambiare ciò che deve essere cambiato».
Fonte: Vita.it