Il Latam non vuole smettere di crescere
23/08/2010
In Brasile, la banca centrale è pronta ad evitare il rallentamento. Bene l’Argentina, dove il Pil potrebbe incrementarsi del 10%.
L’America latina cerca di resistere alle incertezze mondiali, anche se inizia a dare qualche segno di stanchezza. L’indice Msci America latina nell’ultimo mese ha guadagnato il 5,7% (dati in euro al 20 agosto).
Il Brasile si riposa
A dettare il passo, come sempre nell’area, è il Brasile. “Nel Paese si iniziano a vedere segni di un rallentamento dell’espansione economica”, spiega una nota di Morningstar. Secondo gli ultimi dati rilasciati dal governo, la produzione industriale a giugno è scesa dell’1% rispetto al mese precedente, mentre l’inflazione, a luglio, è calata al 4,6%, il livello più basso da gennaio di quest’anno. Secondo uno studio della Banca centrale brasiliana, per quest’anno è prevista una crescita del Pil appena superiore al 7%, dopo la contrazione dello 0,2% registrata nel 2009.
Occhi sulla Banca centrale
L’attenzione degli operatori ora è rivolta alle prossime mosse del locale istituto monetario. La banca centrale ha già lasciato intendere che cercherà di dare impulso alla crescita dell’economia”, continua la nota di Morningstar. “A questo punto le opzioni sono due: o lascerà invariati i tassi di interesse, o ridurrà la percentuale dell’aumento rispetto al passato. La scelta dipenderà anche dalla situazione dell’economia globale”.
L’Argentina prova ancora a rialzarsi
Un elemento, quest’ultimo che viene tenuto costantemente monitorato anche dall’Argentina, la seconda economia della regione. Un rallentamento della congiuntura mondiale, infatti, allontanerebbe gli investitori dagli asset considerati a rischio. E l’Argentina, alle prese da cinque anni con un piano di ristrutturazione dopo il default che ha lasciato con il cerino in mano investitori in tutto il mondo, fa sicuramente parte di questo gruppo.
Gli economisti ci credono
Le prospettive di ripresa del Paese, tuttavia, sembrano esserci. Secondo il consensus degli analisti, il Pil quest’anno crescerà di quasi il 10%. Le stime precedenti si fermavano al 4,5% circa. Resta l’incognita inflazione. A giugno è salita all’11% dal 5,3% dello stesso periodo dell’anno scorso. “Se la corsa dovesse continuare la vita delle persone diventerebbe molto complicata”, ha detto il sottosegretario alle finanze Miguel Kiguel.
Soldi cinesi per il Sudamerica
Un elemento positivo per il futuro della regione sudamericana, secondo gli operatori, è il continuo interesse da parte dei cinesi per le ricchezze locali. I prossimi colossi del Paese asiatico a sbarcare nell’area dovrebbero essere Tongling Nonferrous Metals Group Holding e China Railways Construction che, insieme, hanno intenzione di investire l’equivalente di 3 miliardi di dollari in progetti minerari legati al rame in Equador. E’ da tempo che i cinesi si interessano alle risorse naturali presenti in Sudamerica. Solo l’anno scorso il regno di Mezzo ha speso 30 miliardi di dollari per sfruttare giacimenti petroliferi e minerari della regione.
Fonte:
Morningstar