Il «caro gasolio» mette in ginocchio gli autotrasportatori

09/01/2009

Da dati presentati dalla Cgia di Mestre emerge che in due anni un pieno per un tir è aumentato di oltre 153,2 euro. «Oltre i 2/3 delle merci italiane viaggiano su gomma – sottolinea il segretario Giuseppe Bortolussi – e questi aumenti di costo si stanno traducendo in un aumento di prezzo dei prodotti che andiamo ad acquistare»

ROMA – Pieno sempre più caro per i giganti della strada. Negli ultimi due anni, dal maggio del 2004 al maggio del 2006, il pieno di gasolio per un tir con peso superiore alle 11 tonnellate, è aumentato di oltre 153,2 euro. Mentre due anni fa si spendevano 456,8 euro, ora che ne vogliono 610, con un incremento del 33,5%. Questi i dati presentati dalla Cgia di Mestre. Nell’arco di due anni si è passato il costo del gaslio è passato da 0,914 euro/litro a 1,220 euro/litro.

La situazione, poi, non appare confortante nemmeno quando la Cgia di Mestre evidenzia il costo del gasolio per alcune delle principali tratte autostradali del paese. Il periodo di riferimento è sempre lo stesso e anche i rincari sono consistenti. Così, se oggi un camionista, per percorrere i 570 chilometri che separano Milano da Roma, deve spendere 232 euro, (escluso il pedaggio autostradale), due anni fa ne spendeva ben 58 euro in meno. Praticamente una differenza che supera le vecchie 100mila lire. Nulla, però, rispetto all’aumento registrato dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre per gli autotrasportatori sulla Bologna Reggio-Calabria. Macinare quei 1.050 chilometri da nord a sud, costa ben 107,2 euro in più rispetto al maggio del 2004, per un costo totale di 427 euro. Più lieve, si fa per dire, l’incremento registrato negli ultimi due anni per la tratta Firenze-Napoli e per la Torino-Venezia. Gli aumenti evidenziati dalla Cgia di Mestre parlano rispettivamente di incrementi di 48 e di quasi 41 euro. Oggi, dunque, un camionista che si trova a percorrere i 400 chilometri di autostrada della Torino-Venezia spende 163 euro di gasolio mentre per i 470 della Firenze-Napoli 191 euro.

Dalla Cgia ricordano, però, che gli autoarticolati dal peso superiore alle 11 tonnellate hanno la possibilità attraverso la ’carbon tax’ e la riduzione delle accise, di recuperare una minima parte di costi. «Se consideriamo – sottolinea il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi – che oltre i 2/3 delle merci italiane viaggiano su gomma comprendiamo benissimo che questi aumenti di costo per gli autotrasportatori si stanno traducendo in un aumento di prezzo dei prodotti che andiamo ad acquistare nei mercati e nei negozi sotto casa. Forse, al nuovo Governo è utile prendere in considerazione l’ipotesi di una riduzione delle accise per calmierare questa situazione».

Fonte:
La Gazzetta del Mezzogiorno
6/5/2006