Il Brasile ora vuole liberi scambi con l’Egitto

27/04/2010

Federica Zoja
IL CAIRO
Sarà siglato nel mese di luglio il primo accordo commerciale fra il Mercato comune del Sud (Mercosur) e un paese della Lega degli stati arabi. Pioniere del nuovo ponte con il Sudamerica sarà l'Egitto, il cui ministro del Commercio e dell'Industria, Rachid Mohammed Rachid, ha reso nota l'intenzione di arrivare a un'intesa sotto la presidenza di turno argentina del blocco, vale a dire entro fine luglio.

Paese traino dell'accordo è il Brasile, il cui interesse per i partner arabi si impenna al ritmo delle performance delle sue esportazioni – a quota 2,3 miliardi di dollari solo nel primo trimestre dell'anno, cioè in crescita del 24% sullo stesso periodo del 2009 – e dell'import, pari a 1,5 miliardi di dollari (+107%) rispetto al primo trimestre dell'anno scorso. Un crescendo che interessa soprattutto Arabia saudita, Egitto, Emirati arabi uniti e Marocco per l'export; Algeria, Arabia saudita, Iraq, Libia per l'import.

«Siamo pronti a firmare», ha dichiarato, parlando a nome del Mercosur, il titolare del dicastero Sviluppo, industria e commercio estero brasiliano, Miguel Jorge, durante la recente missione di sistema nei paesi dell'area Mena (Nordafrica e Medio Oriente) che lo ha visto protagonista insieme a 86 uomini d'affari brasiliani, secondo un percorso iniziato in Iran e conclusosi lo scorso fine settimana in Libano.

Se l'accordo con l'Egitto dovesse andare in porto, come sembra ormai probabile, potrebbero seguire a ruota intese commerciali fra Mercosur e, rispettivamente, Marocco, Giordania, Consiglio di cooperazione del Golfo (Gcc). Le trattative sono in corso. Con l'obiettivo evidente di creare, in tempi relativamente brevi, un'area di libero scambio fra Sudamerica e sponda meridionale del Mediterraneo.

Nel caso specifico dell'Egitto, il Brasile sarà più che mai avvantaggiato dall'imminente accordo: nel 2009, Brasilia ha esportato verso la repubblica nordafricana prodotti per 1,4 miliardi di dollari, rispetto a un interscambio complessivo fra i due paesi di 1,5 miliardi. Un risultato che ha fatto storcere il naso al Cairo, tanto da spingere il ministro Rachid a farsi promotore di una piattaforma d'intesa che abbatta le tariffe doganali e, di conseguenza, renda accessibile all'export egiziano il mercato brasiliano. La lista dei prodotti interessati dall'intesa non sarebbe ancora definitiva.
Ma l'apertura del Mercosur ai principali attori economici arabi, di cui l'asse Cairo-Brasilia è il riflesso più evidente, non si gioca solo sul terreno commerciale, come dimostra l'agenda della missione di sistema brasiliana, ricca di incontri con ministri e alti funzionari dei trasporti, dell'edilizia e dello sviluppo urbano. Scambio di competenze, investimenti incrociati, progetti congiunti. Questo è lo scenario auspicato dai due blocchi di Stati. Il tutto mentre, secondo una tendenza opposta, si allontana la prospettiva di un'area di libero scambio fra Unione europea e sponda Sud del Mediterraneo, che si sarebbe dovuta realizzare entro l'anno in corso e che, invece, secondo alcuni osservatori non sarebbe destinata a compiersi prima del 2015.

Intanto, in questo primo quarto di 2010, le performance brasiliane hanno punteggiato la stampa economica araba: lievitano le esportazioni di zucchero e cereali verso Arabia saudita ed Emirati, mentre Brasilia aumenta la spesa per petrolio e derivati. Segno più anche per lino e tessuti brasiliani: nel 2009, sauditi ed egiziani sono stati i migliori clienti della moda carioca, tendenza per ora confermata.

 

Fonte:
Il Sole 24 Ore