Il Brasile cancella il debito a dodici Nazioni Africane e crea una nuova Agenzia di Sviluppo
27/05/2013
In occasione delle celebrazioni dei 50 anni della nascita dell’Unione Africana, il Governo Brasiliano ha annunciato di voler cancellare il debito di 900 milioni di dollari a dodici nazioni del continente.
A comunicarlo ufficialmente è stato Thomas Traumann, portavoce del primo ministro del Brasile, Dilma Rousseff, ad Adis Abeba, la capitale dell’Etiopia. A tale proposito, Truman, ha dichiarato che:
La relazione speciale con l’Africa e’ parte della strategia di politica estera del Brasile
Il paese latino americano, che, a partire dalla presidenza Lula, ha realizzato uno straordinario piano di riforme sociali ed ecologiche ed ha dimostrato di saper competere in modo vincente sui mercati internazionali, ha palesato nel corso degli anni una forte volontà di rafforzare i suoi rapporti diplomatici ed economici con le nazioni africane.
Brasilia è la capitale del Sud America, con il maggior numero di ambasciate africane, 18 per l’esattezza. Negli ultimi dodici anni, tra nazioni africane e Brasile, l’incremento dei vincoli commerciali è passato da 5.000 millones di dollari nel 2000 fino ai 26.500 milioni di dollari nel 2012.
La notizia positiva è che tali relazioni politiche e commerciali si sono andate imperniando su un approccio solidale e la rimozione del debito è una misura imprescindibile per dei rinnovati rapporti economici con le nazioni africane.
Segnaliamo che è stata annunciata anche la creazione di una nuova agenzia di sviluppo, di cui Rousseff parlerà presto in un discorso ufficiale. L’obiettivo, secondo Truman, è quello di mettere in campo un piano di sostegno all’economia africana che preveda finanziamenti per l’agricoltura e nuove infrastrutture e l’avvio di programmi sociali.
Inoltre Truman ha specificato che gli investimenti in ambito agricolo avranno lo scopo di recuperare una produzione con caratteristiche autoctone:
Il Brasile ha le competenze di quello che si definisce “tropicalizzare” le coltivazioni europee. Abbiamo le tecnologie. L’idea è quella di provare a trasferire questa tecnologia dal Brasile ai paesi africani
Fonte:
polisblog