I pionieri del Made in Italy puntano all’America Latina
12/02/2009
Roma – Erano presenti oltre trenta tra le eccellenze nell'imprenditoria italiana questa mattina alla Farnesina. A riceverle il sottosegretario agli Esteri Enzo Scotti per discutere insieme a loro e agli ambasciatori degli stati dell'America Meridionale le nuove forme di investimento nel continente. Al tavolo, nomi del calibro dì Bnl, Benetton, Barilla, Autostrade per l'Italia, Eni e Enel, Astaldi. Tutti riuniti per discutere con il mondo politico e bancario su come affrontare questa nuova sfida. Prima regola: la continuità.
"E' fondamentale – ha esordito il sottosegretario Scotti – considerare la conferenza riunita non come un singolo evento ma come una costante per dare concretezza alla cooperazione che deve essere la base da cui partire". La premessa di questo governo secondo Enzo Scotti è che l'America latina sia la priorità nella politica estera intesa come cooperazione economica, scientifica e sociale. "Noi dobbiamo presentarci come sistema Italia e sviluppare una diplomazia che metta insieme tutti i protagonisti. Per questo motivo abbiamo convocato le imprese, per preparare la IV conferenza con le regioni (che si terrà a Milano a fine ottobre, ndr). Una prova di cooperazione con la partecipazione attiva delle imprese che già operano nel continente".
Secondo la Farnesina, le infrastrutture sono oggi al primo posto nei settori che fanno gola al mercato. Soprattutto, spiegano le aziende leader nel settore, perché in Italia è molto più difficile realizzarle. "A Milano – ha anticipato Scotti – interverranno anche i ministri economici e tecnici degli stati latini che sono i nostri principali interlocutori" secondo la linea definita direttamente dal ministro degli Esteri Franco Frattini". E lo stesso ministro il prossimo 26 febbraio incontrerà le regioni per ratificare la cooperazione tra ministero e enti locali di sostegno alle imprese per un azione più sinergica tra i diversi soggetti Del resto anche il Ministero dello Sviluppo Economico ricorda come l'America Latina sia il continente che sta soffrendo meno per la crisi "e non c'è da stupirsi se al momento interessa molti mercati".
La risposta delle imprese, oggi, è stata molto positiva. Convinte nella possibilità di stabilizzare il partenariato Italia – America Latina hanno relazionato gli ambasciatori presenti esponendo loro le linee guida. Il settore delle costruzioni è quello più proiettato ad investire; l'elemento fondamentale, poi, si gioca sulle infrastrutture con grossi investimenti e sull'energia pulita per superare il discorso ormai anacronistico del Made in Italy esclusivamente nell'abbigliamento, nella moda, nell'arredo e nell'alimentare per crescere e imporsi soprattutto nell'alta tecnologia e nella difesa e non solo nei beni di consumo. Presente anche l'Abi, associazione di controllo e tutela delle banche italiane, elemento di raccordo tra governo e impresa per quanto riguarda i finanziamenti e per la quale "i nostri istituti di credito hanno retto benissimo la crisi grazie agli interventi del governo a sostegno delle imprese che sono stati appropriati e tempestivi".
Grazie all'equazione ‘governo – sistema – banche' ha concluso Scotti "il giudizio complessivo può essere positivo ma è necessario imporsi dei limiti temporali". Il tutto sotto l'egida degli Affari Esteri per rendere permanente e continuativa la sinergia tra pubblico e privato.
Fonte:
Francesco Toniarini
News ITALIA PRESS