I magistrati revocano lo sciopero

09/01/2009

L’Anm ha revocato la giornata di sciopero che era stata proclamata per il 20 luglio

L’Anm ha revocato la giornata di sciopero, che era stata proclamata per il 20 luglio, contro la riforma dell’ordinamento giudiziario. La decisione è stata presa dal Comitato direttivo centrale con 14 voti a favore, 6 contrari e 2 astenuti.

«L’interesse della Magistratura italiana è che sia definitivamente approvato, entro la data del 30 luglio, il disegno di legge (in modo da scongiurare il rischio dell’entrata in vigore della legge Castelli) e si volti pagina affrontando finalmente le questioni di giustizia che più interessano i cittadini, prima tra tutte la riduzione dei tempi del processo penale e civile ed una migliore e più efficienti organizzazione degli uffici giudiziari». È quanto contenuto nel documento approvato a maggioranza (con il voto contrario di Unicost e di alcuni componenti di Mi) dal parlamentino dell’Anm che oggi ha deciso la revoca dello sciopero delle toghe proclamato peri l prossimo 20 luglio.

Il comitato direttivo centrale dell’Anm, si legge nel documento finale, manifesta «ancora una volta insoddisfazione per l’accantonamento di punti importanti per un nuovo ordinamento giudiziario, tra cui l’assetto interno degli uffici di procura, l’elevazione del numero dei componenti ed il sistema di elezione dei membri togati del Csm». L’Anm «ribadisce la critica nei confronti delle parti della riforma (segnatamente la direzione della scuola ed il rapporto tra magistrati e dirigenti amministrativi) che, per l’inadeguatezza delle soluzioni adottate, non offrono tutto il necessario contributo al miglioramento dell’efficienza della giurisdizione».

Nel documento approvato, il Cdc dell’Anm ritiene «assolutamente indilazionabile, in considerazione dell’inaccettabile inerzia governativa in materia, aprire un serrato confronto per apportare i necessari miglioramenti, non solo alle norme dell’ordinamento, ma anche e soprattutto alle questioni dell’organizzazione del sistema giudiziario e della funzionalità e ragionevole durata del processo, nell’interesse dei cittadini».

Al voto del documento finale, che sancisce una spaccatura all’interno dell’Anm si è giunti dopo un dibattito nel corso del quale il parlamentino delle toghe ha valutato il testo approvato ieri al Senato e che dovrà passare al vaglio della Camera.

Fonte:
La Stampa