I cento marchi più famosi del mondo
09/01/2009
L’Iitalia presente con la moda e il lusso di Gucci (49°), Prada (93°), Bulgari (94°) e Armani (95°). Bene coreani e Apple (41°)
È stato reso noto il report 2005 sulle cento aziende che, a livello mondiale, rappresentano i brand a maggiore valore economico. Come dire la classifica «top dei top» in fatto di potenza dei marchi commerciali. Ancora una volta a stilare la classifica (vedi tabella) è la società inglese Interbrand, in collaborazione con «Business Week». Il nostro Paese è presente con quattro aziende, una in più rispetto allo scorso anno. Sono tutte impegnate nel portare il made in Italy nel mondo, nell’ambito della moda e dei beni di lusso. In particolare si registra l’ingresso di Bulgari alla 94ª posizione.
L’aumento del 7% di Prada (n° 93), e la sostanziale stabilità di Armani (n° 95). Ancora una volta al primo posto dei italiani famosi troviamo Gucci in 49ª posizione. «Non a caso questi nomi appartengono al settore fashion e luxury – spiega Manfredi Ricca, direttore di Interbrand Italia – una fotografia fedele della situazione competitiva del nostro Paese. Forte come tradizione, in questo comparto.
Ma in crisi per quanto riguarda i settori a elevato contenuto tecnologico. Scontiamo anche un mercato finanziario che rallenta le nostre aziende nell’affermarsi come brand internazionali a elevato valore economico».
STABILI I PRIMI POSTI – Restano stabili i vertici della classifica che vedono al primo posto Coca-Cola, un nome che vale la cifra record di 67 miliardi di dollari. Al secondo Microsoft (calata in valore del 2%); poi Ibm, General Elerctrics e Intel (+6%). Mentre Disney e McDonald’s perdono una posizione a favore di Nokia, che passa dal numero 8 alla sesta posizione, aumentando il proprio valore del 10%. Interessante lo sviluppo dei brand coreani, che fanno registrare ottime performance in due settori tradizionalmente appannaggio dei produttori giapponesi. Nell’elettronica di consumo, Samsung sopravanza per la prima volta Sony raggiungendo la posizione numero 20. L’azienda di Seul ha registrato un incremento in valore del 19%. In ambito automobilistico, spicca invece il nuovo ingresso del colosso Hyundai.
Segno inequivocabile del buon rapporto prezzo/prestazioni delle sue auto. Premiato il commercio elettronico con eBay, che posizionata al 55º posto ha fatto registrare l’incredibile aumento del 21% sull’anno precedente. Buono anche il +16% di Apple che ha visto riconoscere nel mondo il successo della musica digitale di iPod. Dunque la classifica di quest’anno premia la coerenza. Perché vincono i brand in grado di presentarsi con lo stesso messaggio e posizionamento in tutto il mondo e su tutti i canali di comunicazione.
COME VENGONO SELEZIONATE LE AZIENDE – Ma come vengono selezionate le aziende? Interbrand opera nell’ambito della cosiddetta brand consultancy.
Nata a Londra nel 1974 ha «messo a nudo» in questi anni oltre 3.500 società. Definendo il marchio aziendale come un bene ad alto valore economico. I brand vengono «nominati» in base a due criteri. Primo: devono risultare globali, cioè operare e generare business e fatturato (superiore a 2,1 miliardi di dollari) sui mercati mondiali. Questo spiega perché manca, a esempio, un nome prestigioso come Ferrari, considerato un bene cult ma di nicchia.
Secondo: per i marchi presi in considerazione deve essere disponibile un numero sufficiente di dati finanziari (annual report, analisi di mercato, articoli, ricerche). A garanzia dell’assoluta indipendenza della classifica, Interbrand non chiede alle aziende interessate nessun contributo economico e informativo prima della pubblicazione. Decisi i top 100, Interbrand calcola il «valore del marchio», un cifra in milioni di dollari proporzionale agli utili che si prevede verranno generati dal marchio stesso. La «brand valuation» costituisce perciò un indicatore per determinare il reale valore di un’azienda sul mercato. In Italia Interbrand è presente dal 1987, con la sede milanese.
Fonte:
Corriere della Sera
Umberto Torelli
22 luglio 2005