Greenspan: pazienti sui tassi, ma non per sempre
09/01/2009
Il presidente della Fed: l’economia ristagna, per ora va bene così. Più alte le stime del pil Usa, tra il 4,5% e il 5%. Le borse accelerano, l’euro torna a salire.
I tassi di interesse Usa «dovranno alla fine salire verso un livello più neutrale», ma al momento «con un’inflazione a un livello molto basso e un sostanziale ristagno dell’economia, la Federal Reserve può essere paziente nel cambiare la sua attuale politica accomodante». Lo ha detto il presidente della Fed, Alan Greenspan, nell’audizione al Congresso. «Guardando avanti – ha aggiunto Greenspan – le prospettive di una crescita robusta e sostenuta sono buone anche se, come al solito, i rischi restano».
Il peso del deficit
«Gli squilibri nei conti di bilancio statunitensi porranno seri problemi a lungo termine se non saranno affrontati rapidamente». Greenspan cita l’ingresso nella pensione della generazione del baby-boom nata dopo la seconda guerra mondiale. «Più tempo attenderemo per affrontare questi squilibri più l’aggiustamento del budget sarà doloroso», visto che il deficit federale potrebbe «comprimere gli investimenti e
altre spese sensibili ai tassi di interesse e frenare così la formazione di capitale privato che è un elemento cruciale per le prospettive di crescita della nostra economia».
Euro in deciso rialzo
L’euro mette le ali sfruttando l’intervento al Senato Usa del presidente della Fed Alan Greenspan e oltrepassa quota 1,28 dollari, nuovo massimo dal 12 gennaio scorso. La moneta unica chiude la seduta a 1,2806 dollari (1,268 Bce oggi) ed a 134,92 yen (133,84 Bce oggi). In piena corsa anche la sterlina che chiude a 1,884 dollari, nuovo massimo da 11 anni.
Le stime sul pil
Il Fomc, l’organo esecutivo della Riserva Federale, ha alzato le stime di crescita del Pil americano a fine 2004 al 4,5-5% (da +3,75-4,75%), mentre ha ridotto quelle del tasso di
disoccupazione al 5,25-5,5% dal precedente 5,5-6%. Il Fomc
ha anche tagliato le previsioni sul tasso d’inflazione all’1-1,25% da 1-1,5%.
Nel suo rapporto sulla politica monetaria e l’economia americana la Fed, che basa le stime dell’anno sull’ultimo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, afferma che, nonostante fondamentali favorevoli, esistono notevoli incertezze sulle prospettive della congiuntura. La Fed si è detta preoccupata quanto alle intenzioni di nuove assunzioni da parte delle imprese e sulla crescita che sarà registrata dalle economie di Oltremare.
Considerando gli attuali miglioramenti della produttività, i margini esistenti di un fiacco utilizzo delle risorse dovrebbero lentamente
diminuire – prosegue il documento – mentre eventuali pressioni di un rialzo dei prezzi dovrebbero restare contenute. Nel bollettino si legge inoltre che nella riunione del 28 gennaio scorso i membri del Fomc hanno concluso che un’espansione in grado di autosostenersi è l’ipotesi più probabile, anche se hanno messo in guardia dal ravvivarsi di fiammate deflative.
Il Sole 24ore 11 febbraio 2004