Gdf: un’impresa su quattro lavora «in nero»

09/01/2009

Il 25% delle aziende nell’economia sommersa

Cisl: 4 milioni di lavoratori coinvolti, evasi 400 miliardi di euro pari al 15-16% del pil

ROMA – In Italia un’impresa su quattro lavora «in nero». La Guardia di finanza ha realizzato nel 2004 controlli su 29.919 operatori economici – da imprese a lavoratori autonomi – e ha scoperto che circa 7.319 operavano nell’economia sommersa.
La maggior parte delle imprese in nero è però concentrata sotto i 5,2 miliardi di ricavato, con punte del 50% emerse nelle verifiche generali.

I dati sono stati esposti nella relazione al Rendiconto generale dello Stato della Corte dei conti. La Gdf ha anche scoperto 29.080 lavoratori irregolari, dei quali 20.766 completamente in nero. La percentuale dei lavoratori irregolari vede in testa il Nord (40,62%) seguito dal Sud (32,30%) e dal Centro (27,08%).
Secondo la Cisl una stima quantitativa del lavoro nero porta a stimare a circa 4 milioni i lavoratori coinvolti. Raffaele Bonanni, segretario confederale della Cisl, ha detto che al nord si tratta di forme di lavoro irregolare che viene definito «grigio» cioè parzialmente regolare sul piano contributivo, assicurativo e retributivo mentre al sud prevale il lavoro non dichiarato, totalmente in nero.

Sempre secondo la Cisl, i soldi evasi in mancati contributi si possono stimare in 400 miliardi di euro e il peso dell’economia sommersa è di circa il 15-16% del pil.

Corriere della Sera