Fmi. Rialzata la stima del Pil ma peggiora il deficit

09/01/2009

Roma, 19 settembre 2005

Rialzo delle previsioni di crescita per l’Italia, migliorate per il 2005 dal -0,3% a zero, grazie al “rimbalzo” del Pil registrato nel secondo trimestre. E conferma delle stime 2006 con una dinamica del Pil del +1,5%: la stessa fissata dal Governo nel Dpef. Ma anche preoccupazione per un deficit pubblico in evidente ascesa, dal 4,3% del Pil previsto per l’anno in corso al 5% del 2006, nella consapevolezza che per la finanza pubblica ogni “significativa correzione” non e’ prevista prima del 2006. Con un rapporto debito/Pil che, per la prima volta dalla fine degli anni novanta, tornera’ a crescere. E’ il quadro in chiaroscuro tracciato per l’Italia dal Fondo Monetario Internazionale nel World Economic Outlook, di imminente pubblicazione, che stima anche una prosecuzione nella costante diminuzione del tasso di disoccupazione italiano registrata negli ultimi anni.

Nel documento, anticipato da Apcom, l’istituzione di Washington formula anche le sue raccomandazioni di politica economica per varare delle riforme strutturali che possano finalmente mettere le ali alla crescita economica, dal momento che negli ultimi 30 anni il Pil procapite europeo si e’ collocato a un livello pari a solo il 70% di quello Usa. E le priorita’ per l’Italia – si legge – riguardano “le retribuzioni minime” e una “maggiore flessibilita’ nella contrattazione salariale” (raccomandazione per altro condivisa dal nostro Paese con Germania e Francia), “riduzione del cuneo fiscale” (richiesta, anche a Grecia, Olanda, Spagna oltre che a Berlino) e “riforma della protezione dell’occupazione”, con una sollecitazione che, questa volta, accomuna Roma a Francia, Grecia, Portogallo e Spagna.

In Italia correzione significativa conti non attesa prima 2006
Ma e’ il versante della Finanza pubblica quello che preoccupa il Fondo anche in considerazione del fatto che nel 2005 ben cinque Paesi di Eurolandia (oltre all’Italia la Francia, la Germania, La Grecia e il Portogallo) nella previsione del Fmi supereranno il limite europeo del 3% nel rapporto deficit Pil. “la valutazione dello staff del Fondo per le attuali politiche di bilancio – si legge nella bozza del Weo -, particolarmente per i Paesi maggiori, suggerisce che che non riusciranno di larga misura a rispettare tale criterio, con la maggior parte dei Paesi che mostreranno un piccolo miglioramento o un peggioramento nel 2005-2006”. Esplicito poi, il riferimento in questa chiave all’Italia “dove una correzione significativa non e’ attesa prima del 2006 e anche tale valutazione – sottolineano gli economisti Fmi – e’ basata su misure che devono ancora essere identificate con precisione”.

L’andamento del deficit, insieme a una crescita che resta comunque tra le piu’ basse di Eurolandia, si riflette anche sul debito pubblico che secondo le previsioni contenute nell’Outlook, in rapporto al Pil, tornera’ a crescere in Italia per la prima volta dalla fine degli anni novanta: il debito pubblico netto su Pil passera’ dal 103% del 2004 al 105,5% di quest’anno e al 106,9% del 2006; per il debito lordo tale rapporto passera’ dal 106,6% dello scorso anno rispettivamente al 109,3% e al 110,7%.

Continua a migliorare il tasso di disoccupazione italiano
Una componente cruciale nello spiegare la performance negativa nella crescita di molti Paesi di Eurolandia e’ certamente la domanda. Tra i maggiori Paesi dell’area, si legge nel Weo, “la domanda interna in Spagna e, in misura minore in Italia. E’ stata relativamente debole; ad ogni modo la domanda interna in Germania e, e in misura minore, in Italia, e’ stata relativamente debole; comunque, il Pil tedesco e’ stato spinto da forti esportazioni nette, mentre l’Italia e’ caduta in recessione tecnica. E sviluppi di questo tipo, non sono particolarmente inusuali e riflettono una varieta’ di fattori, incluse differenze nella sottostante crescita della prootuttivita’, nelle politiche di bilancio e in altri shock specifici per i singoli Paesi”.
Buone notizie, infine, sul versante del tasso di disoccupazione che in Italia continuera’ a calare anche quest’anno e il prossimo passando dall’8,5% del 2004 all’8,1% di quest’anno al 7,8% previsto per il 2006. Situazione sotto controllo anche sul versante dell’inflazione con un livello di prezzi in discesa dal 2,3% del 2004 al 2,1% previsto per il 2005 e al 2% previsto per il 2006.

Fonte:
Rai News 24
19/9/2005