Finanziaria, taglio del cuneo di 5 punti dal 2007
09/01/2009
I benefici saranno ripartiti per il 60% alle imprese – ma solo quelle con contratti a tempo indeterminato – e il 40% ai lavoratori
Roma, 19 set. (Adnkronos/Ign) – Il taglio del cuneo fiscale sarà di 5 punti, a partire dal 2007, e selettivo a favore cioè del lavoro a tempo indeterminato. E’ il ministro del Lavoro Cesare Damiano a tratteggiare così il ”perimetro” dell’intervento fiscale confermato oggi dal governo alle parti sociali nell’incontro dedicato al capitolo ‘sviluppo’ della prossima finanziaria. Un taglio il cui costo si aggirerà intorno ai 9 miliardi di euro. ”E’ una svolta”, spiega al termine dell’incontro sottolineando il ”nesso” tra ”la spinta alla competitività e la qualificazione del lavoro”.
L’intervento di taglio, i cui benefici andranno al 60% alle imprese e al 40% ai lavoratori, in quanto manovra di fiscalizzazione, ”esclude” comunque che si possano toccare i contributi previdenziali, rassicura ancora Damiano più incerto nell’escludere a compensazione un eventuale intervento sull’Irap: ”E’ ovvio che se non si toccano i contributi occorrerà toccare altre voci”, dice senza entrare nel dettaglio.
”Sarà una finanziaria rigorosa che però dedicherà una parte consistente allo sviluppo”, aggiunge il sottosegretario alla presidenza Enrico Letta che stima in 15 miliardi la cifra destinata ”al taglio del cuneo fiscale e ad una serie di politiche di sviluppo significative”.
Il 40% del taglio del cuneo fiscale ai lavoratori ”va bene, è una boccata d’ossigeno per i dipendenti”. Questo il commento del leader della Cisl Raffaele Bonanni.
Giudizio sospeso, invece, da parte del segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani. ”Sul taglio del cuneo fiscale aspettiamo di capire di più – dice al termine dell’incontro -. Il quadro che ci è stato presentato oggi non è più di un terzo e due terzi, c’è un riconoscimento alla dignità dei lavoratori ma non capiamo se il taglio sarà selettivo, quali saranno i criteri di selezione e quale sarà la risposta per il Mezzogiorno”.
Anche la Uil attende di vedere come sarà dettagliato il taglio del cuneo fiscale e di testare la coerenza del provvedimento con la volontà espressa dal governo. ”Sono diffidente”, spiega al termine dell’incontro il leader Luigi Angeletti. ”Applaudirò solo quando vedrò realmente che il taglio che spetta al lavoro sia sufficiente e coerente con l’idea di ridurre il differenziale tra salari lordi e salari netti”, spiega.
”Il nostro obiettivo era due terzi alle imprese ed un terzo ai lavoratori”, ricorda Emma Marcegaglia, vicepresidente di Confindustria, confermando anche come il taglio fiscale sarà selettivo e andrà solo alle imprese con ”contratti a tempo indeterminato”. Una selettività cui Confindustria guarda con attenzione preoccupata soprattutto dei possibili contraccolpi per il turismo: ”Abbiamo sottolineato che per alcuni settori come per il turismo, il tempo determinato è la normalità, e che dunque bisogna fare attenzione”. Viale dell’Astronomia è favorevole invece ad un taglio del cuneo maggiore per il Sud a patto però che la percentuale non superi quella nazionale. Confindustria ha poi sollecitato il governo a proseguire lungo la strada delle liberalizzazioni.
Fonte:
IGN Economia