Finanziamento del 75% di studi di fattibilità all’estero
09/01/2009
E’ in corso l’istruttoria per l’esame delle domande pervenute all’ICE entro il 15 maggio scorso, relative al finanziamento pubblico del 75% delle spese da sostenere nei Paesi extracomunitari per l’effettuazione di studi di fattibilità propedeutici ad investimenti produttivi.
Le domande saranno valutate e classificate in una graduatoria risultante dal punteggio attribuito in base a determinati criteri secondo le schede pubblicate sul sito web del Ministero Attività Produttive (www.mincomes.it).
Con Comunicato del 9 marzo 2005, MAP ed ICE hanno introdotto due nuove linee di intervento finanziario, pari rispettivamente a 2 milioni ed 1 milione di Euro, per favorire l’internazionalizzazione delle PMI in termini di investimenti diretti all’estero.
Le due linee si propongono, rispettivamente, i seguenti obiettivi:
A- l’aggregazione di imprese di piccola dimensione, promossa da Enti pubblici o parapubblici ( Regioni, Associazioni di categoria, Enti fieristici, Camere di commercio e soggetti similari), per realizzare progetti comuni di investimento di natura promozionale, commerciale o produttiva;
B – il trasferimento di “Conoscenza/Innovazione” da Università, Parchi tecnoscientifici, Centri ed Istituti di ricerca alle PMI, per la realizzazione di studi di fattibilità sull’efficacia di futuri inserimenti ( quali, ad esempio, implementazione di brevetti, creazione di joint-ve ntures, ingegnerizzazione di prodotti, innovazione di processi) delle industrie suddette nelle loro reti di relazioni con l’estero.
La diretta finalizzazione dello studio di fattibilità al futuro investimento deve essere evidenziata e documentata attraverso l’indicazione delle attività preliminari già poste in essere nel Paese prescelto (indagini di mercato, missioni, contatti con potenziali controparti) ed è condizione essenziale per una positiva valutazione della richiesta di finanziamento.
Alla suddetta data del 15 maggio risultavano pervenute circa cento domande per progetti riconducibili alla Scheda di Valutazione per la Misura A ed altrettante per progetti relativi alla Scheda di Valutazione per la Misura B.
La valutazione delle domande e la graduatoria finale saranno approvate con delibera del CIPE.
SIMEST: Sale al 49% la quota di partecipazione nelle imprese all’estero
Annunciato da lunga data, è stato finalmente approvato dal Ministero Attività Produttive il provvedimento con il quale viene autorizzato l’aumento dal 25% al 49% del limite massimo della quota di capitale di partecipazione della SIMEST S.p.A. nelle imprese che investono all’estero ai sensi della Legge 100/1990.
Gli investimenti sostenibili dalla società per azioni a partecipazione pubblica devono concretizzarsi in attività aggiuntive rispetto a quelle realizzate sul mercato interno dalle imprese investitrici e sono, inoltre, ammissibili alle agevolazioni della Legge tutti i progetti per il quali il Piano Aziendale non preveda riduzione della produzione in Italia e garantisca il mantenimento delle capacità produttive nazionali (Fonte: Italia oggi).
Come noto, la Legge 100 del 24 aprile 1990 ( modificata e integrata dall’art .20 del D.Lgs. n.143/98) prevede l’intervento della SIMEST, Società pubblica per le imprese all’estero, a sostegno di programmi di investimento di PMI italiane attraverso la partecipazione, diretta e minoritaria, al capitale di nuove società costituite o da costituire in Paesi extra UE.
L’intervento della SIMEST, della durata massima di 8 anni, si sostanzia nella forma del contributo agli interessi sul finanziamento della quota di partecipazione dell’impresa italiana ( Vedi anche Sito istituzionale www.simest.it).
Fonte:
Commercio Estero
buongiorno vitaminic
13/9/2005