Finanza brasiliana, avanti c’è posto
08/06/2010
Uno studio della società internazionale di recruiting e gestione delle risorse umane Robert Half, realizzato in tredici nazioni del mondo su imprese dell'area finanziaria, mostra come quelle brasiliane siano le più disposte ad assumere. Il 43 per cento di esse ha infatti dichiarato di voler ampliare i propri organici e creare nuove posizioni nei prossimi sei mesi.
La percentuale del Brasile supera di oltre il doppio quelle di Germania (21 per cento), Italia (19) e Francia (17). Nel 56 per cento dei casi, in terra verdeoro le nuove assunzioni sono dovute a un aumento del volume d'affari. Tra i paesi oggetto di indagine, il Brasile è stato l'unico a indicare giovani professionisti a inizio carriera come i più richiesti sul mercato. In Europa, al contrario, l'interesse si concentra per lo più su personale con grande esperienza. Riguardo a ipotetici motivi che potrebbero portare a una riduzione degli organici, le aziende brasiliane del segmento finanziario non hanno citato la riduzione del fatturato tra le prime ragioni, concentrandosi piuttosto su cause macroeconomiche e sulla gestione più efficiente dei costi.
Secondo un'indagine Pricewaterhouse Coopers do Brasil, in tempi di crisi mutano le priorità che le aziende finanziarie brasiliane indicano come basilari. In un'ottica che antepone la sicurezza alla redditività, fattori come copertura liquida, ottenimento delle risorse, nuove tecnologie, variazioni dei cambi e politiche di credito divengono preponderanti.
Fonte:
Musibrasil
Antonio Forni