Fiat dice addio a Mediobanca

09/01/2009

Fiat ha venduto la quota in Mediobanca. Il Lingotto ha comunicato ieri in tarda serata di aver ceduto a Goldman Sachs la sua partecipazione nella banca d’affari milanese, pari all’1,83% circa del capitale, realizzando una plusvalenza di 118 milioni di euro. Il regolamento dell’operazione è previsto per il 26 settembre. «Le azioni – afferma il comunicato della società torinese – sono state acquisite da Goldman Sachs International al fine del loro successivo collocamento presso investitori professionali».
La cessione della quota in Mediobanca era già stata più volte annunciata da Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat che fin dal suo arrivo l’aveva definita «non strategica». I legami tra il Lingotto e Piazzetta Cuccia, del resto si erano progressivamente allentati rispetto a quelli, strettissimi, dell’epoca di Cuccia e Romiti. Torino era già uscita dal patto di sindacato della banca, e si era già parlato di cessione della quota l’anno scorso in occasione del riacquisto, proprio da Mediobanca, della quota nella Ferrari.

La stessa banca d’affari ha portato al di sotto del 2% la propria partecipazione in Fiat (nella semestrale a fine dicembre 2006 la quota era dell’1,94%delle ordinarie). La partecipazione risale agli anni ’90, ed è quindi difficile parlare di plusvalenza; ma l’averla conservata in portafoglio ha garantito a Piazzetta Cuccia un consistente recupero negli ultimi due anni.

Quanto al bilancio di Fiat spa, la quota in Mediobanca era iscritta a fine giugno per 253 milioni di euro; l’incasso per Torino è quindi stato di 371 milioni, che contribuiranno alla riduzione dell’indebitamento. A proposito di quest’ultimo, ieri Marchionne ha ribadito, in occasione della presentazione a Torino delle nuove officine Abarth, «l’impegno ad azzerarlo il più velocemente possibile». «Prevediamo – ha detto – che succederà nel 2008. Se riusciremo a farlo prima saremo bravi». Per quanto riguarda l’andamento del gruppo Marchionne ha riconfermato «gli obiettivi 2007, già rivisti – ha precisato – portandoli nella parte alta del trading profit per tutto l’anno. Alla fine del trimestre voglio vedere i risultati, ma l’anno va bene».

Marchionne ha definito «una mossa geniale» l’obbligazione lanciata ad aprile e ha detto che la crisi del mercato delle costruzioni Usa non influirà sul consolidato della Case New Holland. « Cnh – ha detto – ha attività fuori dagli Stati Uniti che riescono a compensare le perdite. L’America Latina va a gonfie vele e non abbiamo abbastanza capacità produttiva e in Europa il mercato, con il riposizionamento dei due marchi New Holland e Case, sta avendo un successo incredibile».

Marchionne è tornato ieri sulle recenti nomine all’interno del gruppo, affermando che il passaggio di Luca De Meo a responsabile del marketing del Lingotto «è la prima mossa, dopo quella che abbiamo fatto per Gianni Coda agli acquisti, per creare una trasversalità della struttura». «Vediamo cosa succederà per la fine dell’anno – ha aggiunto Marchionne – : ci saranno altri cambiamenti per fare crescere questi ragazzi». Sicuramente dovrà essere colmata la posizione di Lorenzo Sistino, che ha sostituito De Meo come a. d. di Fiat Automobiles venendo dalla New Holland; il suo ruolo è stato per ora assunto dal Ceo Boyanovsky.

Fonte:
Il Sole 24 Ore