Fiat brilla e prepara un eurobond da un miliardo
09/01/2009
Più che positiva la prima trimestrale Fiat del 2006, trainata da un andamento delle vendite della Punto migliore del previsto (90mila vetture consegnate ai concessionari nel primo quarto dell’anno, auto più venduta in Italia) e la Borsa – poco prima dell’assemblea degli azionisti – reagisce premiando il titolo: subito partenza a razzo (+3%) per poi viaggiare abbondantemente in positivo alle 10; 33 con un +1,57% a 11.45 euro.
I conti del gruppo automobilistico torinese mostrano un risultato netto in attivo per 151 milioni di euro dal rosso di 212 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. L’utile operativo del Lingotto passa a 323 milioni da 729. Il calo è spiegabile col fatto che il primo trimestre 2005 comprendeva 715 milioni relativi all’indennizzo corrisposto da General Motors per la risoluzione della joint venture con Fiat e 33 milioni di oneri per ristrutturazioni. Il fatturato del gruppo sale del +16,7% a 12,5 miliardi trainato dal forte aumento dell’Auto (+23,7%). Sempre Fiat Auto archivia il primo trimestre dell’anno con un utile della gestione ordinaria di 57 milioni di euro contro la perdita di 129 milioni nello stesso periodo dell’anno scorso.
Il miglioramento interessa comunque tutti i settori del gruppo torinese: il risultato della gestione ordinaria di Cnh passa da 124 a 137 milioni di euro mentre il fatturato aumenta a 2,7 miliardi di euro (+13,7%); Iveco ha registrato un risultato della gestione ordinaria di 70 milioni di euro rispetto ai 48 del precedente periodo 2006 e un fatturato di 2,1 miliardi di euro (+5%). La liquidità del gruppo rimane molto elevata dopo l’ anno in corso: tra cassa e titoli ammonta a 8,8 miliardi. In più è allo studio una maxi emissione di eurobond da 1 miliardo a 5 anni. Fiat prevede di richiedere la quotazione di tale emissione, nonché l’ ammissione alle contrattazioni, presso il mercato regolamentato irlandese (Irish Stock Exchange). Il prestito obbligazionario sarà offerto solamente al di fuori degli Stati Uniti. Gli introiti dell’emissione saranno utilizzati per i fabbisogni ordinari del gruppo, incluso il rifinanziamento del debito esistente del Gruppo.
Fonte:
Il Sole 24 Ore