Fiaccola a Torino: Noglobal pronti a spegnerla
09/01/2009
Dopo giorni di slalom speciale, tra contestazioni e proteste poco pacifiche, la torcia entra in città, a 24 ore dall’apertura dei Giochi. Il ministro dell’Interno in riferimento al servizio di sicurezza: “La minaccia viene dalle aggregazioni che cercano di guadagnare la scena mondiale delle Olimpiadi”. Costo del piano sicurezza: novanta milioni di euro »
Una vera e propria caccia alla fiamma: una disciplina nuova, antiolimpica, che entra di prepotenza e senza invito tra le gare di queste ventesime Olimpiadi invernali.
Il Piemonte è percorso da una febbre “Nolimpica”, che sta salendo di pari passo alle già alte temperature “NoTav”.
Mentre la torcia fa il suo “slalom gigante” per le strade che portano al capoluogo, le proteste degli antagonisti prendono campo e spazio.
Contestazioni senza sosta: le ultime di una lunga serie mercoledì 8 a Settimo Torinese i tedofori sono finiti tra striscioni, fischi e una pioggia di vermi. Ad Avigliana, in val di Susa, uno dei centri della protesta contro l’Alta velocità, erano in 500 (anche stranieri) tra no global, no-tav e anarchici, così fiaccola e corteo hanno dribblato l’ostacolo modificando il percorso.
Alle 11,30 di giovedì 9 la Fiaccola olimpica fa il suo ingresso a Torino.
In città, dov’è presente anche il presidente Ciampi accompagnato dalla moglie signora Franca, le misure di sicurezza sono eccezionali: mobilitati 15.000 uomini tra militari e forze dell’ordine.
I gruppi no tav e no global hanno già fatto conoscere la mappa delle loro azioni, quasi dividendo la città in due zone: quella delle celebrazioni e quella della contestazione: un presidio in Piazza Sabotino, nelle vicinanze del Centro di Permanenza Temporanea per immigrati. Per questo il percorso della torcia olimpica, in comune intorno alle 19,30 consegnata dall’olimpionico Livio Berruti nelle mani del sindaco Chiamparino, sarà fortemente controllato.
Venerdì 10 febbraio, giorno dell’inaugurazione, sotto gli occhi di circa due miliardi di telespettatori, sarà la volta della fiaccola alternativa, un’iniziativa organizzata da alcuni centri sociali e case occupate che porterà la torcia antiolimpica nei luoghi di area anarchica sgomberati nei mesi scorsi per arrivare a Palazzo Nuovo e unirsi al presidio.
E i torinesi? Per tradizione riservati e un pò chiusi, da un lato si godono le inconsuete comodità che l’evento ha portato in città: negozi aperti fino a tardi, mezzi pubblici raddoppiati, strade pulite da immondizia e loschi figuri… Dall’altro stanno vivendo con frenesia queste ultime ore prima dell’apertura dei Giochi Olimpici: strade affollate e grande attesa e curiosità per l’arrivo di tanti vip in città.
Sono attesi Laura Bush, Anna d’Inghilterra, Serge di Yugoslavia, Alberto di Monaco, Emanuele Filiberto, Sophia Loren, Susan Sarandon, Yoko Ono, Peter Gabriel e molti altri ancora, attesi a pranzi, cene, ricevimenti e feste in una Torino, che si appresta ad essere, come ha detto il Capo dello Stato nel suo messaggio per i Giochi “ancora una volta capitale d’Italia”.
E per proteggere la “vecchia capitale” sabauda, in questo clima di tensione crescente intorno ai Giochi, ecco l’allarme lanciato dal ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu: “Fermo restando l’allerta antiterrorismo, le preoccupazioni maggiori vengono dalla crescente aggressività dell’antagonismo no global, dei centri sociali e degli anarco insurrezionalisti che hanno ormai egemonizzato la protesta anti tav e cercano ora di usarla a fini eversivi sulla scena mondiale delle olimpiadi”.
Stessa preoccupazione per il presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di informazione e sicurezza, Enzo Bianco.
Pisanu ha parlato alla Camera rassicurando che tutti i dispositivi di sicurezza sono pronti e tutti gli uomini, militari e delle forze dell’ordine, sanno come reagire. Alla vigilia della cerimonia di apertura, durante la riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, il titolare del Viminale metterà a in atto ogni punto del piano sicurezza.
Insieme al prefetto di Torino Goffredo Sottile, il questore Rodolfo Poli – sono i responsabili di tutta la macchina della sicurezza – i capi delle polizie, i tecnici della sicurezza e i responsabili dell’intelligence.
I numeri la dicono lunga sul piano che dovrà durare almeno 15 giorni e sotto gli occhi di tutti in mondovisione. Da vigilare ci sono tre villaggi olimpici e cinquemila atleti per 85 paesi ospitati; le sette sedi di gara spesso molto distanti l’una dall’altra. Per tutto sono a disposizione quindicimila uomini tra forze dell’ordine e militari di cui 9.228 in arrivo dal resto d’Italia e il resto locali; una ventina gli obiettivi più a rischio tra cui, oltre ai villaggi degli atleti, il villaggio media-tv della Nbc che da ospita oltre tremila americani e lo stadio del ghiaccio dove ci saranno gli incontri di hockey.
Costo del piano sicurezza: novanta milioni di euro.
Sono veramente care queste Olimpiadi per l’Italia…
Panorama.it