Export brasiliano: riduzione delle imposte
09/01/2009
Le 26 misure provvisorie emanate dal governo brasiliano dovrebbero andare a vantaggio sia degli investitori (brasiliani e stranieri), sia dello Stato
Rio de Janeiro – Il Governo federale brasiliano ha emanato 26 misure provvisorie denominate ‘MP do Bem’, al fine di stimolare gli investimenti produttivi per rinvigorire l’attività economica nazionale.
La MP do Bem, che riduce le imposte sugli investimenti produttivi e sui beni capitali, è diretta principalmente alle piccole imprese e al settore dell’ edilizia civile. Con tale misura il Governo di fatto rinuncia a incassare, per l’ anno corrente, l’equivalente di 638 milioni di dollari USA e per il prossimo anno la cifra salirebbe a 1,38 miliardi.
Nel concreto, gli imprenditori che esporteranno almeno l’ 80% della loro produzione potranno acquistare macchine senza pagare i contributi al Programma di Integrazione Sociale (PIS) e al Finanziamento dell’ Assicurazione Sociale (Cofins). Se poi comproveranno di aver mantenuto tale percentuale di export per tre anni consecutivi, sarà loro concessa un’esenzione definitiva da PIS e Cofins.
Il lancio della MP do Bem ha già registrato il consenso degli imprenditori locali che hanno annunciato investimenti per 6,8 miliardi di dollari. Il Governo prevede inoltre di emanare ulteriori misure che avranno come scopo la riduzione degli oneri sugli investimenti diretti alle infrastrutture, l’ ampliamento dell’elenco delle attrezzature esenti dall’Imposta sui Prodotti Industrializzati (IPI) e la riduzione delle imposte sui prodotti di consumo dell’ edilizia popolare, come i materiali per l’ edilizia civile.
Il Ministro delle Finanze brasiliano, l’italico Antonio Palocci, ha sottolineato che la ‘rinuncia’ agli incassi dalle imposte sarà compensata con l’incremento della produzione e delle vendite. In futuro, gli incassi addizionali consentiranno l’adozione di nuove misure a favore della riduzione delle imposte.
“PIS e Cofins sono due contributi istituiti di recente, sotto il governo Lula – spiega Riccardo Landi, direttore dell’Istituto per il Commercio Estero (ICE) di San Paolo -. Si tratta in sostanza di due tasse straordinarie che sono una forma di contributo generale per i programmi di sostegno sociale. Sono stati progettati per un periodo ben definito, stabilito in 5 anni. L’MP do Bem è finalizzato ad eliminare in anticipo queste tasse per alcuni tipi di acquisto, come appunto i macchinari, sia made in Brasil che provenienti dall’estero, di quelle aziende che dedichino all’export l’80% della loro produzione”.
A beneficiare di tali misure, non sarebbero soltanto gli investitori , ma, al contrario, ne godrebbero anche le Casse dello Stato. Infatti, al calo delle entrate determinato da una politica fiscale più rilassata, si ovvierebbe con una maggiore produzione.
“C’è una gerarchia di quelli che sono i beneficiari di questi provvedimenti – argomenta Geraldo Di Giovanni, professore di economia all’Unicamp di San Paolo -. Prima di tutto gli imprenditori, per la maggiore produzione, che a loro avviso determinerebbe una crescita anche dell’occupazione. Ma anche lo Stato: questa rinuncia fiscale dovrebbe portare ad un significativo miglioramento dell’economia del Paese in generale”.
“Per lo Stato queste misure significherebbe una diminuzione delle entrate, ma solo sulla voce relativa a PIS e Cofins. A un livello superiore si dovrebbe invece tradurre in una maggiore produzione” conferma Landi.
“La nostra produzione riservata all’export è trascurabile – dichiara Adson Oliveira Rosario, responsabile sviluppo e progetto della sezione brasiliana della Cablelettra, azienda di Pavia produttrice di installazioni elettriche per autoveicoli -, ma ciò non toglie che anche noi siamo sottoposti al pagamento di PIS e Cofins, dunque la possibilità di essere esentati da questo onere sarebbe sicuramente di gran vantaggio”.
Rimane da chiarire se la manovra andrà ad esclusivo vantaggio di chi già opera in Brasile o sarà un incentivo anche per gli investitori stranieri intenzionati a fare il loro ingresso nel mercato carioca.
” Non è ancora stato specificato se i provvedimenti riguarderanno solo le imprese già presenti sul territorio brasiliano o anche per gli stranieri che non si sono ancora affacciati sul mercato del Paese – continua Landi -. Comunque, lo stato attuale delle cose sembra pendere a favore di entrambe le categorie”.
Condivide ottimistico anche Di Giovanni, che afferma “questa manovra è un invito per i nuovi investimenti in brasile, tanto per gli investitori locali quanto per quelli esteri, anche se – continua smorzando i toni – l’incertezza politica che colpisce il Brasile in questo momento rappresenta un sensibile deterrente”.
Per quanto riguarda la presenza italiana in Brasile, si esprime chiaramente Landi: “E’ chiaro che i provvedimenti andranno a vantaggio prettamente del mercato brasiliano, ma le diverse centinaia di aziende italiane presenti nel Paese saranno sicuramente avvantaggiate, principalmente nel settore manifatturiero, che vedrà nella FIAT uno dei principali beneficiari”.
Notiziario Italic Business News – News ITALIA PRESS agenzia stampa – N° 128 – Anno XII, 30 giugno 2005