Expo, mangiare costa caro: in Brasile, ma anche in Angola

25/05/2015

Non pensate solo al pesce palla. Che, oltreché essere rischioso e strachiacchierato, è davvero fuori portata. Allontanatevi dal Giappone perché 220 euro sono in ogni caso un'esagerazione. Ma chi va a Expo, anche per mangiare, perché questo è il tema dell'esposizione universale, ha sicuramente in testa l'idea di mangiare straniero, del famolo strano. Eataly mette la faccia anche su Expo, così come tanti altri marchi commerciali di grosse multinazionali, ma il sogno è quello di provare, arricchire la conoscenza anche attraverso l'esperienza gastronomica. Mangiare all'evento che durerà fino al 31 ottobre costa troppo. Soprattutto in relazione a quel che viene offerto. Nessuno pensa che sia la festa dell'Unità, ma un giusto bilanciamento, soprattutto in considerazione del biglietto d'ingresso e del costo per arrivare, ci vorrebbe.

Del Giappone abbiamo detto, ma scordatevi pure il Brasile. Un pasto al suo stand costa 45 euro (pare sia stato ribassato dai 55 iniziali), più che in una churrascaria milanese. Non si può pensare di cavarsela con una bottiglietta d'acqua. Il Brasile esige la caipirinha o la birra. Stangata: 10 o 8 euro. Il gettonatissimo padiglione dell'Angola consta di un ristorante dove ci sono alcuni piatti tipici, non proprio abbordabili. Il bisque di aragosta (una zuppa) costa 14 euro, l'arroz de marisco (un risotto) 16. Mediamente un primo piatto 14, un secondo 16. La carne sudamericana è straordinaria, ma l'Uruguay ha decisamente alzato i prezzi. Un filetto va dai 32 ai 36 euro. Un pasto con una bibita toccherò, insomma, i 50. La tentazione della Spagna è del suo straordinario jamon (prosciutto) iberico è forte, ma forte è anche l'impatto con lo scontrino. Se il piattino del delizioso prosciutto si porta via costa 20 euro (un piccolo cartoccio con dei piccoli grissini va a 10), ma se si decide di sedersi al Pabellon de Espana il prosciutto sale a 35. Sono 16 per una paella, 12 per una tortilla di patate. 24 per la ventresca di tonno e l'entrecote, 8 per una crema catalana. Poco distante al Cile le cose vanno meglio, anche se le porzioni sono ridottissime, ma l'abalone, un mollusco speciale viene venduto a 19 euro con la maionese inclusa… Volete togliervi lo sfizio del panino all'aragosta nei food track degli Stati Uniti? Complicato se avete una famiglia e tutti lo desiderano perché il costo è di 16 euro. Si mangia in piedi e non basta per un pasto completo. La gente vuole il gratis, basti pensare alla fila che si fa allo stand della Coca Cola per bere una bottiglietta o alla Lindt per un cioccolatino in omaggio. Per la carne, se si vogliono evitare Uruguay e Brasile, meglio rifugiarsi all'Argentina. Con 14 euro si mangia un sottofiletto, piatto onesto con mini contorno, 20 per la parrillada mista senza pensare che sia l'asado raccontato come la delizia delle delizie da ogni calciatore argentino. Alla Germania wurstel e birra vanno via che è una bellezza. Il piatto medio (wurstel, stinco o cotoletta) costa attorno ai 20 euro, va aggiunta la birra. Che costa meno alla Slovenia, uno dei più abbordabili. Tre euro e 50 per la birra e la salsiccia cariolana (panino a 5 euro) vale quanto il wurstel tedesco. Stiamo sui panini… straniero più caro dell'italiano perché la Boulangerie francese si fa pagare: 6 euro per la mitica baguette, anche questa di onesto contenuto. Il cheese burger olandese vale 7 euro, decisamente troppo per un servizio fast food in piedi. Alla fine i turisti si rifugiano in una grossa salumeria italiana che con 3-4 euro un panino te lo dà.  Come negare ai figli la gioia delle patatine. Oggi anche in Italia i chioschi specializzati lavorano principalmente patate olandesi. Nei food track orange ci sono, ma costano care, più che in città: 4,50 la porzione. A Belgio, che concorre e dove la fila è continua non va molto meglio: 4 euro. Si vuole l'alternativa? Ecco la frittella di patata polacca: 3 euro. Ma è una sola. Difficile con questo caldo e in una lunga giornata a Expo rinunciare al gelato: l'italiano non ha rivali, ci sono i soliti, con la novità del semifreddo Bacio a 3 euro… Ma se si vuole cambiare bisogna andare in Bielorussia. Una graziosa ragazza ti serve il gelato alla vodka, crema o nocciola, e l'ebbrezza del liquore… Ma sono 3 euro, anche qui non si regala nulla. E chi è convinto che a Expo si possa mangiare gratis o avere tanti assaggi deve ricredersi, capita in pochi posti e occorre mettersi in coda.

Fonte: Gazzetta