Europa in rosso, ma Piazza Affari tiene

09/01/2009

MILANO – L’Europa scivola ma Piazza Affari tiene. Nell’ultima seduta della settimana, dedicata tra l’altro alle scadenze tecniche mensili, l’S&P/Mib e il Mibtel chiudono sostanzialmente invariati (+0,04% e +0,03% rispettivamente). Un risultato apprezzabile se confrontato con i ribassi di Londra (-0,72%), Parigi (-0,57%) e Francoforte (-0,67%). Soltanto l’All Stars, che comprende società a minore capitalizzazione, ha proseguito la corsa al ribasso (-1,67%), ripetendo in pratica la flessione di giovedì.

A sostenere il listino italiano sono stati sostanzialmente quattro titoli, tre dei quali coinvolti in varia misura in avvenimenti di giornata. Il primo riguarda Monte Paschi, che ha messo a segno il progresso più significativo (+3,56%) all’interno dell’S&P/Mib. In questo caso l’interesse degli operatori è stato attivato dalla notizia dell’ingresso della Fondazione Monte Paschi, con una quota dell’1,9% (che potrebbe aumentare in futuro), nel capitale di Mediobanca. La stessa operazione ha messo le ali anche all’istituto di Piazzetta Cuccia, che a sua volta ha guadagnato il 2,58%.

Il terzo rialzo legato alla cronaca odierna riguarda Tenaris: il titolo è cresciuto del 2,13% dopo il balzo della concorrente francese Vallourec, che ha diffuso una trimestrale superiore alle attese. Il poker dei titoli più brillanti dell’S&P/Mib si completa poi con il progresso dell’Eni (+2,7% a quota 24,2 euro), dopo che Goldman Sachs ha inserito la compagnia petrolifera italiana nella sua lista dei titoli preferiti, confermando il target price (prezzo obiettivo) a 30 euro.

Il comparto petrolifero non si è tuttavia mosso in modo omogeneo. Saipem, per esempio, ha registrato uno dei ribassi più pesanti della giornata (-3,80%). In generale, sul fronte dei titoli a maggiore capitalizzazione che sono scesi di più, spiccano soprattutto Impregilo (-4,04%) e Fiat (-3,13%), tornata sotto la soglia dei 20 euro anche sulla scia degli altri valori automobilistici europei, tutti in forte calo. Seguono Italcementi (-2,74%) e, ancora una volta, Banco Popolare (-2,54%), i cui vertici hanno dovuto smentire la voce di un prossimo aumento di capitale, all’origine delle vendite di questi giorni.

Fonte:
Corriere della Sera
Giacomo Ferrari