Eni/ Utile sopra le attese nei primi nove mesi
09/01/2009
Ottimi risultati per il colosso italiano.
Il Cda dell’Eni infatti ha approvato i conti al 30 settembre 2006: nei primi 9 mesi, l’utile netto è salito a 7,7 miliardi di euro (+15,2%) su base annuale. Nel terzo trimestre l’utile netto è risultato pari a 2,42 miliardi, mentre l’utile netto rettificato è salito a 2,62 miliardi (+7,1%), nettamente sopra il consensus posto a 2,39 miliardi. La generazione di cassa è stata pari a 4,56 miliardi nel trimestre e a 15,22 miliardi nei primi nove mesi. Positiva la reazione del mercato: il titolo del colosso italiano sale dello 0,62%.
Confermato il target di produzioni di idrocarburi di +3% su base annua con un scenario di prezzo del Brent a 55 dollari al barile. Per la produzione di idrocarburi, la società la stima superiore a quella del 2005 che fu pari a 1,74 milioni di boe/giorno. Vendite di gas in Europa +7,6% nel terzo trimestre.
Sempre più solido il profilo finanziario di Eni. Nel terzo trimestre, la società guidata da Paolo Scaroni ha sostanzialmente annullato il leverage, infatti “il rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto si è ridotto da 0,27 di fine 2005 allo 0,09”, spiega la nota della società. Galoppa la redditività del capitale investito, il Roace raggiunge il 21,8% su base annuale.
Dopo la presentazione dei risultati trimestrali di Eni, Paolo Scaroni, numero uno del gruppo, si mostra ottimista sull’andamento dei conti. “I risultati del terzo trimestre”, ha affermato il top manager, “mi rendono fiducioso che Eni confermi sull’intero anno una redditività eccellente. Tutti i settori di business hanno migliorato la loro performance operativa in un contesto di mercato di alti prezzi del greggio”.
Sono infatti positive le previsioni di Eni per quel che resta dell’anno in corso. I volumi di gas venduti in Europa sono dati in crescita di oltre il 6% (dai 94 miliardi di metri cubi del 2005) per “effetto dell’incremento atteso nei mercati del resto d’Europa, in particolare penisola iberica, Germania e Austria, Turchia e Francia”.
La produzione venduta di energia elettrica è data in crescita di oltre il 9% (dai 22,77 terawattora del 2005) “per effetto dell’entrata a regime di nuovi gruppi di potenza le cui maggiori produzioni saranno parzialmente assorbite dagli effetti della maggiore attività di manutenzione”. In Italia, poi, le vendite sulla rete a marchio Agip sono previste “in lieve flessione” mentre nel resto de’Europa prosegue il ‘trend’ di crescita dei volumi: in particolare sono previste maggiori vendite in Germania, Spagna, Austria e Francia, anche per effetto della realizzazione/acquisto di stazioni di servizio.
Fonte:
Affari Italiani