Egp punta sui clienti top del Nord America

17/08/2017

Il Sole 24 Ore – 17 agosto 2017

Egp punta sui clienti top del Nord America

di Laura Serafini

Enel Green Power evolve la sua strategia per restare competitiva su un mercato, quello delle energie rinnovabili, in cui ha fatto scuola. Ma ora il contesto mondiale sta rapidamente cambiando e il mercato si sta popolando di molti player sempre più sofisticati.

La società varata da Francesco Starace – poi fatta crescere a livello globale da Francesco Venturini – e da maggio guidata da Antonello Cammisecra (già a capo del business development globale di Eg) – oggi punta sui grandi clienti interessati a comprare, con contratti one to one (Ppa), solo energia prodotta da fonti rinnovabili. Il trend ha preso il via negli Stati Uniti e ha trovato maggiore impulso dopo l’elezione del presidente Donald Trump, che almeno a parole ha tolto gli obiettivi sulla tutela del clima dalle priorità della sua politica. E così grandi gruppi come Amazon, Google, Microsoft, Walmart, solo per citarne alcuni, hanno cominciato ad approvvigionarsi direttamente attraverso contratti ad hoc con operatori in grado di fornire anche il 100% di energia prodotta da fonti rinnovabili. Egp nei giorni scorsi ha firmato il primo importante contratto con il leader globale nel settore delle bevande alcoliche e della birra, Anheuser-Busch InBev, nato dalla fusione del gruppo belga InBev e l'azienda Usa Anheuser. Il gruppo controlla marchi come Corona, Stella Artois, Budweiser.

«Egp già in passato ha venduto energia a clienti privati, anche se principalmente le controparti acquirenti sono state le utility dei paesi nei quali sviluppiamo progetti – spiega Cammisecra -. La differenza d'ora in avanti sarà nel fatto che intendiamo vendere circa la metà dell'energia generata dal rinnovabili, escluso il settore idroelettrico di grande taglia in Italia e Spagna, sul mercato privato». Nel 2016 Egp ha generato circa 26 terawatt di energia elettrica. «I grandi gruppi presenti a livello internazionale hanno interesse a concludere contratti con Egp perchè è un operatore presente a livello globale, in 5 continenti, e diversificato su cinque tecnologie diverse. Possiamo quindi garantire loro l'approvvigionamento sui diversi mercati in cui operano – continua il manager -. Questa nuova impostazione risponde all'esigenza di bilanciare la nostra attività su un mercato diverso da quello regolato. Qui si affacciano ormai sempre più operatori specializzati e per Egp, che per lungo tempo si distingueva per le competenze tecniche e tecnologiche, la sostenibilità, la presenza geografica, è meno facile essere protagonista. Anche se il modello di business che abbiamo sviluppato ci rende ancora di gran lunga i leader. Sul mercato regolato, poi, c'è l'imprevedibilità di alcuni operatori che possono avere un comportamento non razionale, portando i prezzi su livelli che possono rivelarsi non sostenibili per gli operatori stessi».

Basta pensare al caso di varie gare vinte – nell'eolico come nel solare – in alcuni paesi a fronte di costi che sembrano non garantire alcun margine di guadagno per chi se le aggiudica. «Il mercato dei grandi clienti privati è molto competitivo, perchè questi gruppi sanno come pagare il giusto prezzo – chiosa il manager -. Vogliamo però integrare il settore regolato con il libero mercato, perchè in quest'ultimo oggi possiamo esprimere al meglio proprio le potenzialità competitive e le originalità di Egp».

Enel Green Power continuerà a espandersi all'estero e a crescere in nuovi mercati, soprattutto in Africa. «Siamo in attesa dell'aggiudicazione della prima gara per il fotovoltaico in Etiopia sulla quale siamo molto fiduciosi, e già stiamo lavorando ad altre che partiranno a breve – racconta -. Da questo punto di vista, stiamo guardando a processi in corso nell'Africa dell'Ovest, in Senegal, Ghana e Costa D'Avorio. Stiamo continuando a crescere anche in Sudafrica, dove siamo leader nel settore. Guardiamo anche a nuove gare attese in Brasile, anche se nel paese è in atto una riforma regolatoria della quale vanno valutati gli effetti. In Australia stiamo crescendo molto rapidamente: abbiamo aperto un ufficio e scelto un nuovo responsabile di quel mercato».

Cammisecra annuncia una evoluzione della rotta anche per quanto riguarda il Bso, la strategia che prevede la cessione di quote di maggioranza di impianti rinnovabili al fine di finanziare l'imponente piano di investimenti (oltre 5 miliardi quelli previsti dal piano 2017-2019).

«Oggi Egp è in grado di istallare fino a nuovi 2,5 gigawatt ogni anno – spiega il manager -. Questa capacità nei prossimi anni può arrivare fino a 3 gigawatt. Intendiamo dedicare fino al 30% di questa nuova capacità al Bso. La differenza rispetto al passato è che questi impianti saranno individuati sin dall'inizio per essere ceduti, per una maggioranza, a terzi, mantenendo comunque per noi una call per riacquistare il controllo dopo un periodo di tempo predeterminato. In questo modo possiamo contribuire ad accrescere l'Ebitda, che comunque aumenterà in modo organico ogni anno per il contributo dei nuovi impianti che non vendiamo,». Sono molti i mercati sui quali Egp intende realizzare progetti di questo tipo. «Oggi siamo in fase avanzata per un Bso in Messico – chiosa Cammisecra -. I mercati dove queste operazioni sono più facili da realizzare sono NordAmerica, Messico, Cile e Sudafrica. Ma anche l'Europa non è da escludere, anche se non nel breve periodo. Siamo tornati a investire molto qui: abbiamo vinto gare per 880 megawatt in Spagna, 290 megawatt in Russia, 150 megawatt in Grecia. Stiamo guardando anche al Nord Europa. E all'Italia: anche se qui però manca il framework regolatorio. Sono finite le gare per l'eolico e nel solare non se ne fanno più da anni».

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2017-08-17/egp-punta-clienti-top-nord-america-063709.shtml?uuid=AEzaKvDC