Economia: Moody’s, ripresa mondiale non sara’ significativa
10/11/2014
MILANO (MF-DJ)–La crescita globale difficilmente si riprendera' "in maniera significativa" nei prossimi due anni con il rallentamento della Cina e la debolezza di Brasile, Sud Africa e zona euro che continuano a pesare sulla ripresa mondiale. Questa la fotografia scattata dall'agenzia di rating Moody's sulla situazione economica mondiale.
Nel rapporto Global Macro Outlook, Moody's scrive infatti che le economie del G20 cresceranno intorno al 3% sia il prossimo anno sia nel 2016, dopo l'espansione del 2,8% prevista per il 2014. Marie Diron, vice presidente di Moody's e autrice del rapporto, spiega infatti che "la maggior parte dei fattori che hanno pesato sulla crescita del Pil globale nel 2014 rimarranno in atto nei prossimi due anni, compreso il graduale rallentamento in Cina".
La riduzione del tasso di crescita nel primo Paese emergente ha generato un rallentamento molto forte delle importazioni e ha ridotto le esportazioni a livello globale. "Inoltre, anche le debolezze in alcuni Paesi e regioni, tra cui la zona euro, il Brasile e Sud Africa, stanno impedendo una significativa ripresa della crescita", osserva Diron.
Nel complesso l'agenzia di rating ritiene quindi che questi fattori stiano pesando sull'attivita' economica piu' di quanto previsto precedentemente e che abbiano portato a una revisione al ribasso delle stime di Moody's del 2015 per molti Paesi e aree, come la zona euro, il Giappone e il Brasile". Per contro l'agenzia si aspetta una "crescita robusta" negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in India nei prossimi due anni. La situazione economia europea non dovrebbe invece vedere una ripresa significativa nel breve termine in scia alla recente debolezza dei dati macro.
Nel dettaglio Moody's stima che il Pil dell'Europa cresca meno dell'1% il prossimo anno e meno dell'1,3% nel 2016 dopo il +0,7% del 2014. Non arrivano buone notizie nemmeno sull'economia russa che secondo Moody's non mostrera' una ripresa nel 2015, ma una leggera recessione che sara' seguita da una stagnazione nel 2016. "Il conflitto e le relative sanzioni hanno peggiorato il trend al ribasso della crescita del Pil, che e' stato il risultato di anni di mancati investimenti in settori non energetici, di una diminuzione dell'efficienza e dei crescenti costi dell'estrazione di petrolio o gas", scrive Moody's nel comunicato.
La Gran Bretagna spicca invece nel rapporto con una crescita stimata intorno al 2,5% nel 2015 e nel 2016. L'agenzia di rating mostra che "gli investimenti non residenziali sono aumentati fortemente" fino al terzo trimestre di quest'anno e che "l'outlook economico continuera' a essere in linea con gli attuali cali della disoccupazione anche se il ritorno alla crescita della produttivita', piu' in linea con le medie storiche, rallentera' la crescita dell'occupazione", conclude l'agenzia di rating. com/rug laura.ruggiero@mfdowjones.it
Fonte:
Corriere della Sera