È morto Gaetano Arfé, intellettuale socialista
09/01/2009
È morto Gaetano Arfé, storico, intellettuale ed esponente del socialismo italiano. Aveva 82 anni. Fu dirigente del Psi, a cui si iscrisse nel 1945 e che lasciò nel 1985. Fu anche direttore del quotidiano socialista L’Avanti!
«L’idea antifascismo uguale secondo Risorgimento mi è venuta precocemente, nel ‘44 stavo con i fratelli Rosselli in Giustizia e Libertà, l’anno dopo nel ’45 sono entrato nel Psi». Lo raccontava spesso lo storico Gaetano Arfè, spentosi a 82 anni, dopo una vita di «militanza socialista».
Nato a Somma Vesuviana in provincia di Napoli, il 12 novembre 1925, si laureò in Lettere e Filosofia all’Università di Napoli nel 1948. Si specializzò in Storia presso l’Istituto italiano di studi storici presieduto da Benedetto Croce, con cui entrò in contatto fin dal 1942. Erano gli anni duri della guerra. Nel 1944 si arruolò in una formazione partigiana di “Giustizia e Libertà” in Valtellina. Nel 1945 si iscrisse al Partito socialista.
Funzionario degli Archivi di Stato, nel 1959 venne nominato condirettore della rivista “Mondo Operaio”, carica che conserverà fino al 1971. A Firenze era già entrato in contatto con Calamandrei, Codignola e il gruppo de “Il Ponte” e aveva collaborato con Gaetano Salvemini alla raccolta dei suoi scritti sulla “questione meridionale”. Nel 1965 ottenne la libera docenza in Storia contemporanea e insegnò a Bari e a Salerno.
Nel 1973 ebbe la titolarità della cattedra di Storia dei partiti e dei movimenti politici presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Firenze. Dal 1966 al 1976 fu direttore dell’ Avanti!.
Dal 1957 al 1982 fu membro del Comitato centrale e della Direzione del Psi. Nel 1972 venne eletto senatore per il collegio di Parma e divenne vicepresidente della Commissione istruzione e successivamente della Commissione esteri. Fu relatore dei Provvedimenti urgenti per l’Università. Nel 1976 venne eletto deputato nel Collegio di Parma-Modena-Reggio-Piacenza, entrò a far parte della Commissione affari costituzionali e rappresentò il gruppo socialista nella trattativa sul Concordato. Nel 1979 venne eletto deputato al Parlamento europeo per il collegio Nord-est, fu relatore sul tema della politica televisiva europea e promotore della Carta dei diritti delle minoranze etniche e linguistiche.
Nel 1985 lasciò il Psi, motivando la sua scelta nel volumetto “La questione socialista” (1986). Nel 1987 venne eletto senatore nel collegio di Rimini per la Sinistra indipendente. Ha scritto numerosi libri e saggi, tra cui la Storia dell'”Avanti!” (1958) e la Storia del socialismo italiano 1892-1926 (1965).
Fonte:
L’Unità