È morto Franco Cosimo Panini, l’editore re delle figurine
09/01/2009
Franco Cosimo Panini, l’editore modenese che da oltre vent’anni aveva legato il suo nome – tra le altre cose – alla raccolta di figurine, è morto ieri nella sua abitazione all’età di 75 anni. Dall’edicola di famiglia alla costruzione di un impero, i fratelli Panini hanno messo in piedi molto di più di una casa editrice. Le figurine che portano il loro nome hanno regalato momenti di gioia a varie generazioni di bambini e sono sopravvissute indenni alla televisione e a internet. Franco Panini aveva collaborato con i fratelli alla costruzione di questo mito, prima di prendere un’altra strada, specializzandosi su libri d’arte e produzioni che hanno raccolto un successo diverso ma rilevante. Ma il nome della sua famiglia rimarrà per sempre indissolubilmente legato a quei pezzetti di carta adesiva. L’azienda, come spesso accade in questi casi, nacque quasi per caso. Benito e Giuseppe Panini, che avevano fondato l’Agenzia distribuzione giornali, nel 1960 comprarono a prezzo irrisorio un lotto di figurine invendute, le imbustarono e ne vendettero tre milioni a 10 lire a bustina. Dall’anno successivo cominciarono a produrle in proprio, stampando anche gli album per la raccolta, nel 1963 si unirono all’impresa anche i fratelli Umberto e Franco che contribuirono a consolidare il successo. L’azienda è rimasta a gestione familiare sino al 1986, quando De Benedetti acquistò il 25% della Panini. Nel 1989, quando il gruppo Maxwell rilevò l’intera azienda, Franco Panini continuò in proprio l’attività acquisendo la divisione libri. La casa editrice (che comprende anche la Franco Panini ragazzi, che pubblica le storie della Pimpa e Comix, con la nota agenda umoristica) è specializzata in edizioni d’arte e di approfondimento culturale, e ha come fiori all’occhiello la collana “Mirabilia Italia” e le edizioni della collana “La biblioteca impossibile”.
«La scomparsa di Franco Panini rappresenta un grave lutto per l’editoria italiana, per i cultori di storia dell’arte e per i collezionisti di tutto il mondo», ha scritto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato alla famiglia per la morte dell’editore modenese. «Ispirato dalla sua grande passione di editore – ha sottolineato il capo dello Stato – e dal suo amore per l’arte, ha creato alcune delle più belle e importanti riproduzioni in facsimile che siano mai state fatte dei grandi codici miniati del passato».
Fonte:
Il Sole 24 Ore