E-mail dipendenza
09/01/2009
Secondo uno studio commissionato da Symantec il 75% degli utenti di computer soffrono di dipendenza dall’e-mail.
Symantec ha annunciato i risultati di uno studio condotto da Dynamic Market su 1.700 utenti, da cui emerge come l’Europa sia caratterizzata da una forte presenza di e-mail-dipendenti. Il 75% degli intervistati ha infatti dichiarato di non poter fare a meno dell’e-mail e uno su cinque rientra in una nuova categoria di utenti detti “dipendenti”, soggetti cioè che controllano l’e-mail in maniera compulsiva e si abbandonano al panico se non riescono ad accedervi.
Secondo lo studio gli intervistati rientrano essenzialmente in quattro categorie distinte in base all’uso che fanno dell’e-mail: i disciplinati, ossia coloro (il 49%) che ritengono di essere “disciplinati”, e quidni rilassati rispetto all’e-mail ma molto rigidi in merito a quando e dove utilizzarla, limitandola all’orario di ufficio e ai luoghi di lavoro; i dipendenti che nel 21% dei casi controlla l’e-mail in maniera compulsiva, abbandonandosi al panico se non riesce ad accedervi; i fobici dove il 10% degli intervistati si definisce tecnofobico quando si tratta dell’e-mail, gli utenti di questa categoria utilizza l’e-mail solo per le funzioni di base poiché preferiscono la comunicazione verbale; i sopraffatti coloro (6%) che vengono “bombardati” dalle e-mail e hanno difficoltà a farvi fronte.
“Le caratteristiche di ciascuna di queste categorie non stupiscono – commenta Marco Riboli, Country Manager di Symantec Italia -. Ciò che preoccupa è il fatto che quasi il 40% del campione ha un approccio malsano all’e-mail: l’e-mail può portare enormi benefici e facilitare la vita lavorativa, ma gli utenti devono controllare il loro modo di usarla e il numero di volte in cui vi accedono. L’e-mail inoltre non dovrebbe mai ostacolare il lavoro e i dipendenti dovrebbero autoregolarsi e imparare a gestire la posta nel modo più efficiente possibile.”
Nel 2005 il numero di e-mail da gestire è aumentato notevolmente; il 91% delle imprese afferma infatti che negli ultimi 12 mesi il volume è aumentato in media del 47%, con un conseguente aumento del tempo dedicato alla loro consultazione e gestione. Il 52% dedica due o più ore al giorno all’invio e al ricevimento della posta elettronica, mentre il 15% vi dedica quattro ore al giorno, pari a più di due giorni lavorativi alla settimana.
In merito al tempo dedicato alla gestione delle e-mail, l’Italia rientra nel primo gruppo, infatti gli italiani vi dedicano mediamente 2 ore al giorno con una media percentuale di 4 e-mail ricevute e 32 inviate al giorno.
“Vari fattori hanno contribuito all’epidemia di e-mail-dipendenza attualmente in corso – ha aggiunto Riboli -. Oggi l’e-mail è molto più di un semplice strumento di comunicazione. Viene infatti usata per gestire agende o contatti, delegare mansioni e spesso viene anche utilizzata come registrazione formale degli eventi. Oggi l’e-mail è a tutti gli effetti un’agenda giornaliera e non stupisce che gli utenti vi facciano totale affidamento per gestire la loro vita lavorativa.”
Secondo quanto emerso dallo studio, l’e-mail sembra aver prolungato la giornata lavorativa del dirigente medio: il 54% di tutti i dipendenti, infatti, la controlla prima delle 9 del mattino (alcuni già alle 6) e la maggior parte effettua l’ultima verifica della giornata intorno alle 17 (alcuni anche a mezzanotte).Gli italiani intervistati mediamente controllano per la prima volta le e-mail alle 8.40 e l’ultima alle 17.50.
Anche l’avvento dell’e-mail mobile sembra avere influito sulla giornata lavorativa. Il 31% degli intervistati usano un telefono cellulare per accedere alla posta; il 34% la controllano alla mattina appena svegli e il 30% alla sera prima di andare a dormire. Il 72% degli intervistati hanno controllato la posta fuori ufficio in situazioni non lavorative, il 40% dei quali mentre in vacanza e il 38% durante le assenze per malattia. Il 65% degli utenti dell’e-mail mobile usano il telefono cellulare a scopo lavorativo anche in presenza dei loro partner e/o di amici intimi e parenti.
Uno degli aspetti incoraggianti emersi dallo studio è tuttavia un atteggiamento molto positivo nei confronti dell’e-mail. Se il 27% degli intervistati afferma che controllare la posta al di fuori dell’orario di lavoro aumenta lo stress, una percentuale significativa (23%) al contrario sostiene che lo riduce. Il 43% degli utenti dell’e-mail mobile ritiene che l’accesso fuori ufficio li renda più efficienti e il 75% è convinto che sia compito loro, e non dei loro datori di lavoro, tenere sotto controllo la propria inbox.
Fonte:
Data Manager Online