E-district, le pmi pronte alla sfida

09/01/2009

Le piccole e medie imprese italiane guidate dai giovani imprenditori sono pronte a raccogliere le nuove sfide competitive che arrivano da Internet e dal commercio elettronico e credono nella creazione dei distretti elettronici. Lo rivela un’indagine conoscitiva nazionale condotta dai Giovani imprenditori di Confapi, nell’ambito del progetto E-District, lanciato nel giugno scorso. Il progetto ha l’obiettivo di creare un collegamento, oggi assente, fra le imprese di piccole dimensioni e i grandi sistemi di tecnologia dell’informazione, attraverso la costituzione di una piattaforma connettiva in grado di far condividere a più imprese i cosiddetti acquisti non strategici. Secondo Fabrizio Cellino, presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Api Torino, questo distretto elettronico potrebbe consentire alle pmi risparmi per l’acquisto di merci e servizi dell’ordine del 10-20%, in termini di denaro ma anche di tempo. Del resto, i giovani imprenditori sembrano già essere perfettamente attrezzati per sfruttare al meglio le opportunità che vengono offerte dall’utilizzo degli strumenti informativi e telematici. Secondo la stessa ricerca, infatti, il 60% delle aziende dispone almeno di una connessione Adsl, mentre il 20% ha a disposizione una linea Isdn e il 60,5% fa uso di Internet per le attività commerciali (frequentemente il 40,8%). Appare invece ancora sbilanciato il rapporto tra l’utilizzo di Internet per gli acquisti e quello per la vendita dei propri prodotti o servizi: se infatti il 45,7% delle imprese si serve del web solo per acquistare prodotti, appena il 6,5% utilizza la rete anche per vendere. Tre le ragioni che motivano i giovani imprenditori all’utilizzo di Internet: il risparmio di risorse finanziarie, il risparmio di tempo, le sollecitazioni che arrivano dal mercato. La ricerca mette infine in evidenza i punti critici legati all’uso delle nuove tecnologie. Quasi un’azienda su quattro non acquista sul web a causa della mancanza del ´rapporto personale’ con il fornitore, altre lamentano la difficoltà riscontrata a confrontare le offerte. Le vendite on-line, invece, risultano condizionate dalla scarsa attitudine dei propri clienti all’utilizzo di questo tipo di canale commerciale. Secondo Cellino, l’indagine ha fatto emergere una buona capacità di interazione con il web, ma anche che occorre ancora lavorare ´al miglioramento delle tecnologie e della sicurezza e a rafforzare la propensione del mercato agli acquisti on-line’.

Fonte:
Italia Oggi