Dramma inondazioni in Brasile

14/01/2011

BUENOS AIRES. Dal nostro corrispondente – Il Brasile conta i suoi morti. Il bilancio è pesantissimo: le inondazioni hanno provocato oltre 500 vittime. La regione più colpita è quella di Serrana, nello stato di Rio de Janeiro. La città di Nova Friburgo ha registrato 155 vittime; altre 146 persone hanno perso la vita a Teresopolis, a un centinaio di chilometri dalla metropoli.

 Per il ministro dell'Ambiente dello stato, Carlos Minc, l'elevato numero di vittime è da imputare alla combinazione di due fattori: la catastrofe naturale e l'incapacità dimostrata da diversi prefetti. Il neo presidente Dilma Rousseff ha stanziato 500 milioni di dollari per la ricostruzione per quella che gli esperti di meteorologia definiscono la peggior catastrofe degli ultimi 43 anni quando le inondazioni colpirono la città di Caraguatatuba uccidendo oltre 300 persone.

l salone della moda Fashion Rio, in corso a Rio de Janeiro, ha reso omaggio alla stilista carioca Daniela Conolly, di 39 anni, morta con tutti i suoi cari a Itaipava. La Conolly e i familiari erano in una villa affittata per il compleanno del padre a un centinaio di chilometri da Rio de Janeiro. La villa spazzata via dal fango è di Pedro Gouveia, fratello del presidente della Confindustria di Rio.

Il governo ha annunciato l'invio di medicinali e beni di prima necessità per 45mila persone, mentre gli ospedali della regione hanno messo a disposizione 75 sale operatorie per gli interventi urgenti. I meteorologi prevedono che le piogge torrenziali continueranno a flagellare la zona anche nei prossimi giorni, rendendo ancora più complicate le operazioni di soccorso in città come Teresopolis, Nueva Friburgo e Petropolis, parzialmente isolate dopo la distruzione di strade e ponti. Le testimonianze della popolazione sono drammatiche: «Una donna ha tentato di salvare il suo bambino di due mesi, ma le acque del torrente l'hanno portato via come una bambola», ha raccontato Angela, 55 anni, residente a Teresopolis. Stessa situazione a Nueva Friburgo dove chiese e stazioni di polizia sono state trasformate in obitori dove sono accatastate diverse decine di cadaveri.

La zona colpita è montuosa, poco lontano da Rio, e già in epoca coloniale era meta di villeggiatura per l'imperatore Don Pedro II e l'imperatrice Teresa Cristina di Borbone (nata a Napoli), che danno il nome alle due delle cittadine più colpite, Teresopolis e Petropolis.
Secondo i geologi brasiliani gli smottamenti si trasformano in valanghe di fango a causa degli abusi e della mancanza di rispetto dei piani urbanistici: vi sono località di villeggiatura cresciute del 40% negli ultimi anni in modo selvaggio, senza un piano urbanistico e controlli adeguati.

Fonte:
Il Sole 24 Ore