Deficit, rientro nel 2007: la Ue dice no all’Italia

09/01/2009

La manovra bis è un intervento importante. Lo afferma ieri mattina il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, durante l’audizione sul Dpef delle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite. “E’ vero – dice il ministro – che gli effetti sul 2006 sono modesti, ma fare una correzione strutturale di mezzo punto in corso d’anno è un intervento di notevole portata”.
Padoa-Schioppa poi interviene sul lato delle entrate: “Un intervento in corso d’anno dal lato della spesa sarebbe quasi impossibile”. Ma “se la correzione è modesta – aggiunge – è perché si è voluto destinare parte preponderante per rialimentare la spesa in campi in cui la priorità era forte anche nel passato”.
“L’ordine di grandezza di quello che si deve fare oggi è condiviso”, quindi aggiunge il ministro, sottolineando che, “da quando sono stato qui per la prima audizione a oggi, la diagnosi” sulla manovra ha “cessato di essere soggetto controverso”.
“Il Dpef – dice – è un documento coerente che “presenta un quadro completo integrato di politica economica. E’ stato disegnato nella maniera in cui i miei predecessori hanno redatto questo stesso documento, probabilmente con un grado di collaborazione e di integrazione con i loro colleghi forse superiore, giudicando dalle cronache politiche degli anni passati. Questo è andato a tutto vantaggio della sua impostazione”
Il ministro poi afferma che sull’ipotesi di un rientro dal deficit dopo il 2007, ha trovato le porte chiuse a Bruxelles, che “ha chiuso gli occhi sul fatto che l’Italia è inadempiente agli obblighi per il 2006. Ma non ha fatto nessuna apertura sul 2007”, sottolinea Padoa-Schioppa.
Il titolare del dicastero ha comunque ostentato ottimismo: “L’Italia può puntare a un tasso di crescita del 2 per cento, che è già superiore alle possibilità consentite da quello attuale. C’è poi chi ha parlato del 3 per cento, ne sarei ben felice”, sottolinea infine il ministro.

Fonte:
Il Denaro.it