Debito di Pirelli sotto il miliardo, ebit 2015 visto a 930 milioni
13/02/2015
Pirelli & C. chiude in 2014 con risultati in linea con i target. Il gruppo dell'ex Bicocca ha archiviato lo scorso esercizio con ricavi in crescita del 5,9% rispetto all'anno precedente a 6,018 miliardi di euro (-0,7% a 6,061 miliardi dopo l'effetto cambi), in linea con la guidance di 6-6,1 miliardi di euro e leggermente al di sotto dei 6,049 miliardi del consenso.
Il margine operativo lordo ante oneri di ristrutturazione è risultato pari a 1,168 miliardi (+6,7%), contro gli 1,173 miliardi attesi dagli analisti, con un'incidenza sul fatturato in crescita dal 18,1% al 19,4%. Il risultato operativo ante oneri di ristrutturazione, invece, è salito del 7,3% a 869 milioni, con un margine passato dal 13,4% al 14,4%, mentre dopo gli oneri di ristrutturazione per 31 milioni l'ebit è stato di 838 milioni (+6,8%), vicino alla guidance di 840 milioni e al consenso di 837 milioni.
Quanto alla posizione finanziaria netta, è rimasta passiva per circa 980 milioni, in miglioramento dagli 1,322 miliardi di fine 2013 e dai 2,003 miliardi dei primi nove mesi 2014, battendo le indicazioni del management di un debito di 1,2 miliardi. Il flusso di cassa prima dei dividendi, invece, escludendo la cessione degli stabilimenti steelcord in Italia, Brasile e Romania, è stato positivo per 312 milioni a fronte dei 250 stabiliti dal target.
L'attività Tyre del gruppo ha registrato nei dodici mesi un ebit di 853 milioni, in crescita del 4,5% rispetto al 2013 con un miglioramento del rispettivo margine dal 13,5% al 14,2%. Le vendite sono aumentate del 6,2% a 6,008 miliardi di euro (-0,4% includendo l'effetto cambi), sostenute sia dall'incremento dei volumi (+2%), Premium in particolare (+17,8%), sia del price/mix (+4,2%).
I ricavi Premium sono infatti saliti del 13,2% a 2,536 miliardi, con un incidenza del 55% sui ricavi consumer. A livello geografico, il positivo andamento del business in Europa, Asia Pacifico e Nafta (Stati Uniti, Messico e Canada) ha in parte compensato gli effetti del rallentamento del mercato sudamericano. Nel dettaglio, nel Vecchio Continente (34% del fatturato Pirelli ) l'incremento organico del giro d'affari è stato del 4,2%, nell'area Nafta (12% del fatturato totale) del 5,3% e in quella Apac (9% del fatturato) del 17,5%.
Anche in Russia (4% del fatturato) le vendite sono salite a doppia cifra (+10%), nonostante la difficile congiuntura politica ed economica. In ogni caso, il Medio Oriente e l'Africa (8% del fatturato) si sono confermate tra le aree geografiche più profittevoli, mentre il sud America (33% del fatturato) ha mostrato una crescita dei ricavi del 5,4%.
Alla luce dei risultati dello scorso esercizio e al trend di mercato per l'anno in corso, Pirelli ha stimato per fine anno un ebit pari a circa 930 milioni di euro dopo gli oneri non ricorrenti e di ristrutturazione per circa 40 milioni (934 milioni il consenso), investimenti inferiori a 400 milioni e una generazione di cassa ante dividendi superiore a 300 milioni. Il fatturato consolidato è previsto pari a 6,4 miliardi.
Per il gruppo, la Cina e i mercati maturi saranno i driver di sviluppo dell'economia mondiale e andranno a compensare la volatilità dell'economia sudamericana e russa. Il mercato mondiale degli pneumatici per auto è previsto in crescita del 2,5% (circa 1,46 miliardi di pezzi), trainato dallo sviluppo del segmento Premium previsto in crescita del 7% (+1% la crescita attesa del non-Premium) grazie anche a una maggiore diffusione dei veicoli di alta gamma (9,3% il peso del Premium sul parco circolante globale contro l'8,9% del 2014).
In termini percentuali, il segmento Premium raggiungerà un peso del 25% del mercato car tyre globale, crescendo di un punto percentuale rispetto all'anno precedente. Pertanto, viene confermata la strategia di focalizzazione sul Premium con l'obiettivo di migliorare nei mercati maturi il posizionamento sul canale ricambio e cogliere nei Paesi emergenti le molte opportunità di crescita.
Questi obiettivi mantengono una visione prudenziale, a causa del protrarsi della difficile congiuntura economica per il Venezuela e l'Argentina, che nel 2014 hanno registrato una flessione del pil reale, rispettivamente, del 3,5% e dell'1%, oltre che riflettere un'elevata volatilità dei cambi. Il mercato degli pneumatici auto è infatti previsto in flessione del 40% in Venezuela e sostanzialmente stabile in Argentina.
In attesa dei conti oggi a Piazza Affari il titolo Pirelli & C. ha chiuso la seduta in rialzo del 2,39% a 12,86 euro. Stamani gli analisti di Icbpi hanno confermato il rating buy e il prezzo obiettivo a 12,8 euro, Equita buy e il target price a 12,9 euro, Banca Akros hold e il prezzo obiettivo a 11 euro e Kepler Cheuvreux ha ribadito la raccomandazione buy e ha alzato il prezzo obiettivo da 13,5 a 14,5 euro.
Kepler Cheuvreux ha anche abbassato le stime di utile per azione di quest'anno del 2,2% a 1,02 euro, per riflettere la vendita delle attività steelcord a Bekaert, avvenuta in due tranches tra dicembre e gennaio, e l'effetto del cambio. Le stime sul debito e sui dividendi, però, sono migliorate con un indebitamento visto ora a 737 milioni a fine dicembre e un dividendo di 43 centesimi sul bilancio di quest'anno (dagli 0,35 euro attesi nel 2014).
"Pirelli ha la maggiore esposizione all'Europa tra tutte le compagnie di pneumatici europee e questo, assieme al crescente focus sulle attività Premium, supporta una crescita organica ad alta singola cifra. Inoltre, la solida struttura dei costi dovrebbe migliorare i rendimenti per quest'anno e il prossimo", hanno commentato gli analisti. Sulla base delle nuove stime, il titolo scambia a un multiplo enterprise value/ebitda di 7,5 volte e a 12,3 volte gli utili, a sconto rispetto alla media storica e nella parte bassa dei multipli dell'intero settore.
Fonte:
Milano Finanza