Dal Brasiile l’invito a tenere la guardia alta contro la guerra delle valute
11/01/2011
Il ministro dell'economia brasiliano Guido Mantega, durante un'intervista rilasciata al Financial Times, ha messo in guardia, ancora una volta sulla 'guerra di valute', ovvero la manipolazione delle valute che avrebbe come attori principali Stati Uniti e Cina.
E il frutto di questa manipolazione conduce forzatamente a una guerra commerciale, ed ha aggiunto che il governo brasiliano porterà la questione al World Trade Organization "Questa è una guerra di valuta che si sta trasformando in una guerra commerciale".
Non è la prima volta che il ministro Guido Mantega solleva il problema, e già in passato aveva denunciato il fatto che alcuni paesi ricchi adottavano politiche atte a svalutare la propria divisa, per rilanciare le esportazioni e quindi l'economia.
Un esempio è la Cina, che con la propria moneta sottovalutata ha generato e sfruttato una distorsione del mercato.
E il Brasile invece si è trovato a pagarne il prezzo: sottolinea infatti che il commercio tra il Brasile e gli Stati Uniti è passato, da un saldo attivo di circa 15 miliardi di dollari, ad un deficit di 6 miliardi di dollari, proprio a causa delle politiche monetarie, e che nell'arco di due anni il real brasiliano si è apprezzato del 39% rispetto al dollaro.
"Il tasso di cambio è uno dei principali fattori di politica economica, tanto più che anche la produttività",ha specificato Mantega.
Anche il Fondo Monetario Internazionale ha lanciato l'allarme riguardo al tentativo di alcuni paesi di usare le proprie valute come arma.
Il Brasile, inoltre, come altri paesi in crescita, si trova a dover fare i conti con ingenti quantità di capitali stranieri, che speculano approfittando di maggiori rendimenti, in un momento in cui i tassi di interesse a livello generale rimangono a livelli piuttosto contenuti.
Fonte:
www.economia.we