Crolla l’auto in Borsa, il Brasile preoccupa Fca

26/08/2015

Il comparto dell'automobile va in sofferenza sui mercati, in una giornata caratterizzata comunque da una forte flessione generalizzata legata ai timori per il rallentamento economico cinese. A Piazza Affari, soffre in particolare il titolo di Fiat Chrysler, con il titolo che segna una perdita da ultimi posti nel Ftse Mib. Sulle quotazioni pesa la debolezza del settore a livello europeo, con l'indice di settore che retrocede di oltre due punti percentuali. Anche i colossi tedeschi del comparto sono in territorio ampiamente negativo, così come i francesi. Per il comparto tedesco, in particolare, è un periodo nero sui mercati finanziari. Come ricostruito da Repubblica nei giorni scorsi, nonostante i risultati positivi degli ultimi trimestri, tutte le principali "scuderie" che rappresentano il gotha dell’automotive made in Germany hanno lasciato sul terreno circa il 30 per cento della loro capitalizzazione a partire da marzo-aprile. Come si può vedere dai grafici di Borsa, il calo delle azioni di Volkswagen attorno al 32 per cento, il 30 per cento per Bmw e al 28 per cento per Porsche; mentre ha limitato i danni Daimler (meno 22 per cento). Per gli analisti, il calo è legato alle prospettive di un settore che ha corso molto e che ha cominciato a subire già negli ultimi mesi il rallentamento delle economie emergenti. Ancora di più nelle ultime due settimane, dopo la decisione delle autorità di Pechino di svalutare: perché il mercato asiatico è tra i più importanti per le case automobilistiche tedesche.

Tornando a Fiat Chrysler, invece, oltre ai timori sulla Cina che stanno investendo i titoli dell'industria sui listini, per il produttore italo-americano pesano anche le difficoltà del mercato brasiliano dove è il gruppo leader con una quota del 19%. Fra gennaio e luglio, il comparto automotive ha registrato un calo della produzione del 18% e nel primo semestre le immatricolazioni sono scese del 19%. Il governo che aveva a lungo sostenuto il settore con incentivi all'acquisto ha deciso di cercare di fermare l'emorragia con un nuovo piano: la banca pubblica Caixa, infatti, ha aperto una linea di credito fino a 1,5 miliardi di euro applicando bassi tassi di interesse in cambio dell'impegno dei costruttori a non licenziare.

Sul settore, annota Crédit Suisse, pende anche la preoccupazione legata all'apprezzamento dell'euro che potrebbe mettere pressione sui risultati dei grandi gruppi. Secondo il broker elvetico, il deterioramento della bilancia commerciale europea, complice il progressivo apprezzamento dell'euro nei confronti di molte divise, si farà sentire negativamente sui livelli di produzione e sui tassi di utilizzo degli impianti. "Minori esportazioni nette dovrebbero compensare il miglioramento della domanda domestica nel 2016" con effetti sui margini dei costruttori. Le case tedesche dovrebbero essere le più penalizzate: la banca si aspetta un declino della produzione anno su anno nel 2016 come risultante di un +1,1% nella domanda interna e un -5% di export. Un'esposizione geografica più favorevole, in questo contesto, dovrebbe invece limitarne gli impatti per Fca ritenuta la preferita dagli analisti svizzeri.

Fonte: Repubblica.it