Crolla il Pil dell’Eurozona: -2,5%
03/06/2009
E' allarme sulla crescita del Vecchio Continente. Secondo gli ultimi dati diffusi dall'Eurostat, nei primi tre mesi del 2009 il Pil dell'eurozona è calato del 2,5% rispetto al trimestre precedente e del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2008. Si tratta dei dati peggiori dalla nascita dell'unione monetaria. A segnare il passo è stata la Germania, con un calo trimestrale del 3,8% e tendenziale del 6,9%.
Per l'Italia, Eurostat stima un calo trimestrale del 2,4% e annuale del 5,9%. Tra le altre grandi economie europee, la Francia segna rispettivamente una flessione dell'1,2% e del 3,2%, la Gran Bretagna dell'1,9% e del 4,1%, la Spagna dell'1,9% e del 3%. Nella 'Nuova Europa', la Polonia continua a resistere alla recessione, con un aumento del Pil dello 0,4% su base trimestrale e dell'1,9% su base annuale.
Tirano la cinghia tutti i cittadini europei. La spesa per capitale è scesa, infatti, del 4,2% nel primo trimestre dopo il -4,3% degli ultimi tre mesi del 2008. Il dato comporta un impatto negativo per 0,9 punti sul dato del Pil del primo trimestre.
I consumi privati sono scesi dello 0,5% (-0,3 punti l'impatto sul pil) mentre quelli pubblici sono rimasti invariati con un impatto nullo sul prodotto interno lordo dell'Eurozona.
Male anche le esportazioni: il calo è aumentato da -7,2% a -8,1% mentre le importazioni sono passate dal -5,1% del quarto trimestre a -7,2% (-0,3 punti l'impatto sul Pil).
Fonte:
TG Com