Coppie di fatto: il Vaticano contro Prodi
09/01/2009
Le critiche sull’Osservatore romano.Il Professore: sono stupito. Mai equiparato la convivenza al matrimonio.
Sara Bianchi
Ha tutta l’aria di uno strascico, forse l’ultimo, della campagna referendaria. Allora, tre mesi fa, Romano Prodi ricordò agli italiani quanto sia importante esercitare il diritto-dovere del voto in piena libertà di coscienza. In quegli stessi giorni il Vaticano, nella voce del Cardinale Camillo Ruini, invitava all’estensione. Come è andata lo sappiamo.
La polemica che è scoppiata ora poco si discosta da quella, tanto che l’Osservatore romano commenta la posizione del Professore, che è poi quella di tutta l’Unione, come di una «ricerca di voti fatta lacerando la famiglia». Scrive il quotidiano vaticano: «Una dichiarazione che chiama direttamente in causa nella competizione politica la famiglia, la realtà naturale alla quale sono naturalmente inclini l’uomo e la donna. Una realtà fondata, come la stessa Costituzione italiana ammonisce, sul matrimonio. Un tentativo, dunque, di relativizzare e ideologizzare la realtà della famiglia. Una lacerazione inaccettabile».
Nel centrosinistra intanto rientra la posizione dell’Udeur di Clemente Mastella. Prodi al vertice dell’Unione ha riletto le dichiarazioni fatte ieri in proposito non incontrando obiezioni. L’Udeur, il partito che aveva sollevato le maggiori perplessità, ha spiegato che la contrarietà del suo partito era su eventuali aperture a matrimoni tra gay alla Zapatero. Ieri il Professore aveva indirizzato una lettera al presidente onorario dell’Arcigay, Grillini, in cui ribadiva la volontà dell’Unione di arrivare ad una regolamentazione delle coppie di fatto che riguardasse anche le unioni omosessuali.
Nella sua relazione alla riunione di oggi, Romano Prodi ha sottolineato la distinzione tra i matrimoni gay alla Zapatero e la normativa che si intende varare per iniziativa del governo di centrosinistra, che si rifà ai patti civili di solidarietà già descritti in proposte di legge ferme in Parlamento e che in sintesi introducono un insieme di diritti civili che attribuiscono e riconoscono un ruolo al convivente. Il Professore si è detto «stupito dalle polemiche sui Pacs». E ha precisato:«Io ho ripetuto le stesse parole dette il 21 luglio e fatte proprie da tutta l’Unione e da esponenti come Carra, Fioroni, Castagnetti. Una posizione in cui non ho mai equiparato le coppie di fatto ai matrimoni o alle adozioni. Ho parlato di una differenza totale rispetto all proposte di Zapatero. Il regolamento sulle unioni civili è stato fatto da tutti i paesi europei e in Spagna dal governo Aznar e non da Zapatero».
Prima del vertice di oggi dell’Unione il segretario Ds Piero Fassino aveva precisato: «Credo che sia la destra che sta alimentando un polverone assolutamente strumentale. La posizione che ha preso Romano Prodi è la posizione che già nelle scorse settimane l’ Unione aveva acquisito: è opportuno che anche in Italia, come in altri paesi europei, ci sia una legge che regoli i rapporti patrimoniali e i rapporti interpersonali tra le persone che hanno deciso una convivenza di fatto. Senza che questo metta in discussione il pieno rispetto della Costituzione laddove riconosce la famiglia fondata sul matrimonio».
Il Presidente dei deputati della Margherita Pierluigi Castagnetti ha sottolineato: « È molto triste che anche da parte di chi conosce bene il problema si strumentalizzino le posizioni degli interlocutori pur di alimentare polemiche politiche, non senza riconoscere peraltro che ‘il problema esiste e gli si dovrà dare una risposta».
Lo stesso Franco Grillini, il deputato Ds nonchè presidente onorario dell’Arcigay, si rivolge al segretario dell’Udc, Marco Follini, per sottolineare che la proposta non vada confusa con quella del matrimonio fra omosessuali. Follini aveva infatti paragonato la posizione di Prodi a quella del presidente del governo spagnolo, Josè Luis Rodriguez Zapatero. E anche se in campagna elettorale qualsiasi argomento «può essere utilizzato per uno scontro politico volto ad acquisire consensi per la propria parte», tuttavia, dice Grillini a Follini, «un leader moderato e prudente come te» non può «non tenere conto degli oltre tre milioni di cittadini e cittadine italiane che vivono in una famiglia di fatto».
Sulla questione ha preso posizione anche il segretario della Democrazia Cristiana, Gianfranco Rotondi: «E’ sciocco sparare su Prodi a proposito delle coppie di fatto: un conto è la difesa della famiglia, che è solo quella formata dalla mamma e dal papà e dai loro bimbi; altra cosa sono i diritti delle persone conviventi, e mi pare che Prodi abbia ben chiara la distinzione fra i due piani».
Fonte:
Il Sole 24 Ore
12 settembre 2005