Confindustria: Manovra da 40,1 miliardi, tagli solo da 11,5
09/01/2009
ROMA – La Finanziaria ‘vale’ oltre 40 miliardi di euro, ma i tagli, i risparmi di spesa, pesano solo 11,5 miliardi. A calcolare l’entita’ della manovra e’ il Centro Studi di Confindustria (CsC) nel Supplemento alle Note Economiche, dove la crescita ”annuale acquisita” viene stimata all’1,4% e dove, nonostante i questi mesi sia scesa, si mette in luce un possibile rischio di ripresa della cosiddetta core inflation, quella misurata su gran parte dei beni di largo consumo.
MANOVRA DA 40,1 MLD
L’ammontare della Finanziaria dunque – secondo il CsC – e’ di 40,1 miliardi. ”Con la manovra – si legge infatti nel Supplemento alle Note Economiche – vengono reperite risorse per 40,1 miliardi: da maggiori entrate per 28,6 miliardi e da minori spese per 11,5”. Le risorse reperite – aggiunge il CsC – ”sono destinate alla riduzione dell’ indebitamento netto per 14,4 miliardi, al finanziamento di sgravi fiscali e altre minori entrate per 11,8 miliardi e di maggiori spese per 13,9 miliardi”.
CRESCITA ACQUISITA +1,4%
”Le previsioni circa l’andamento dell’economia italiana nel corso del 2006 – afferma il CsC – variano tra l’1,5 e l’1,8%. Questi risultati si basano sull’ipotesi che la crescita continui anche nel secondo semestre ma ad un tasso meno sostenuto. La crescita annuale acquisita si aggira intorno all’1,4%, di cui lo 0,3% ereditato dal 2005”. Riferendosi agli ”indicatori disponibili”, il Centro Studi di viale dell’Astronomia prevede – in linea con le stime – per la conclusione del secondo semestre ”una decelerazione della domanda ed una conseguente riduzione dell’attivita’ produttiva”.
RISCHIO INFLAZIONE PER FOOD E ABBIGLIAMENTO
Nonostante ad ottobre l’Istat abbia registrato un’inflazione in calo all’1,8%, Confindustria richiama l’attenzione sui possibili riprese nei comparti che definiscono la cosiddetta core inflation. ”Sta proseguendo – si legge infatti nel Supplemento alle Note Economiche – l’accelerazione dei prezzi alimentari (2,5% tendenziale) e rialzi di minore entita’ si sono avuti per abbigliamento e calzature e per i restanti comparti dei servizi (ricettivi, ricreativi, di comunicazione, sanita’). La core inflation, di conseguenza, ha fatto registrare un improvviso balzo”.
PETROLIO, PRESTO PER ESCLUDERE NUOVE FIAMMATE
I ”fondamentali” del mercato petrolifero ”spingerebbero le quotazioni su livelli ancorapiu’ contenuti”, ma sul prezzo del greggio pesano ancora ”le scarsita’ del settore a vale e i residui fattori extra-economici”. Per questo il Centro Studi di Confindustria si dichiara ”non ancora certo che le quotazioni sino gia’ ora uscite dal trend al rialzo e ilm Brent si sia definitivamente avviato verso livelli piu’ moderati”.
FT: PRODI VUOL MANDARE SU DI GIRI ECONOMIA ITALIA
Una grande foto di Romano Prodi, ritratto sorridente in sella ad uno scooter della Piaggio, di fronte a Palazzo Chigi, appare oggi sulla prima pagina del Financial Times. Il quotidiano inglese fa un parallelo tra il gesto di Prodi che sembra ”mandare su di giri” il motorino e le sue previsioni di aumento della crescita italiana. Il Financial Times ricorda che Prodi questa settimana ”ha detto che l’economia italiana dovrebbe crescere al 2% o poco meno, quest’anno” e che ”la Commissione Ue sta considerando di alzare le previsioni del Pil dell’Italia all’1,8% dall’1,7%”. Nella stessa didascalia, il quotidiano cita anche le affermazioni del governatore Mario Draghi sulla necessita’ per le banche italiane di adottare regole migliori di corporate governance e di perseguire fusioni nazionali per affrontarsi ad una competizione internazionale piu’ aggressiva.
FT: PADOA-SCHIOPPA FANALINO CODA TRA MINISTRI UE
Tre stellette per l’austriaco Karl-Heinz Grasser, solo una per Tommaso Padoa-Schioppa. Il Financial Times stila la pagella dei ministri delle Finanze dei dodici Paesi di Eurolandia, piazzando il responsabile di via XX Settembre in coda alla classifica che stabilisce chi è il più ‘fair’ (in buona sostanza, il ‘migliore’, il più abile) tra tutti, facendolo risalire di un paio di posizione quando si prendono in esame criteri economici più oggettivi. Secondo il quotidiano finanziario, che prende in considerazione il giudizio dei propri corrispondenti nei vari Paesi in base all’effettiva efficacia politica dei ministri che governano l’economia, Padoa-Schioppa ha vissuto “tempi più duri” dei suoi colleghi europei: “Ha incontrato – spiega il Ft – difficoltà nel mettere in pratica le virtù della disciplina di bilancio che predicava quando era un membro del board della Bce”. Padoa-Schioppa, conclude tuttavia il quotidiano, “ha fatto ricorso a qualche stratagemma in Finanziaria, ma probabilmente riuscirà a tagliare il deficit”. Tutt’altra musica per i ministri che si trovano in vetta alla classifica, tutti con tre stellette: Grasser, che secondo il Ft “ha assunto un ruolo interno di punta”, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, il belga Didier Reynders e l’olandese Gerrit Zalm. A metà graduatoria, con due stellette, figurano invece il francese Thierry Breton, l’irlandese Brian Cowen, il finlandese Eero Heinlauoma, lo spagnolo Pedro Solbes, il tedesco Peer Steinbruck e il portoghese Fernando Teixeira Dos Santos. Il quotidiano stila poi una classifica dei 12 in base ad alcuni criteri economici più oggettivi, come il taglio del deficit e le riforme fiscali messe a punto negli ultimi anni, passando dunque a giudicare “i ministeri, più che i ministri”: in questo caso, l’Italia scala qualche posizione, piazzandosi al decimo posto, davanti a Belgio e Francia. La graduatoria è guidata dall’Irlanda, seguita da Olanda e Finlandia: tre Paesi, riconosce il Ft, dalle piccole economie, e che probabilmente rendono il lavoro dei rispettivi ministri, “più facile”.
Fonte:
Ansa