Cassazione, oggi l’esito delle verifiche elettorali

09/01/2009

Il tormentone sul risultato elettorale del 9-10 aprile potrebbe vedere oggi la sua conclusione, quando, dopo le ore 17, il verdetto della Corte di Cassazione dovrebbe fare maggiore chiarezza ufficializzando l’esito del voto popolare.

I risultati del conteggio dei voti ottenuti dalle due coalizioni per la Camera (per il Senato sono competenti gli Uffici centrali circoscrizionali a livello regionale) sarà annunciato tramite comunicato stampa.

Intanto la Casa delle Libertà punta a tenere l’Unione ancora sulla corda, cercando di sottolineare ancora di più le divisioni che emergono nel Paese, dopo il risultato elettorale. La strategia della Cdl comprende anche il pressing sulla Cassazione affidato ieri ad un comunicato congiunto del centrodestra: a leggerlo davanti alle telecamere convocate nel pomeriggio a via del Plebiscito – sede di Forza Italia – non ci sono i leader, ma i loro vice. Silvio Berlusconi, dopo una lunga riunione con il gruppo dirigente del suo partito, ha lasciato il campo libero, ed è volato a Milano, dove avrebbe dovuto assistere alla partita Milan-Barcellona (e qui scatta un piccolo giallo, poiché il presidente del Consiglio in carica, in seguito ad una telefonata, alla fine non si siederà in tribuna per vedere il match) .

L’obiettivo del centrodestra è comunque chiaro: nessuno si può definire vincitore finché la Cassazione non esaurisce il suo compito e proclamarsi tale come ha fatto apertamente Romano Prodi, affermano i dirigenti del centrodestra, «è una forzatura istituzionale e politica». Così facendo la Casa delle Libertà punta a pressare il centrosinistra per cercare di rendere la coalizione avversaria più malleabile alle offerte di intese bipatisan, che vanno dalla proposta di governo di larghe intese fino allo scenario tratteggiato dal coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi, che ipotizza un ticket Prodi-Berlusconi per Palazzo Chigi e il Quirinale. Certamente il leader della Casa delle Libertà punta a indirizzare quantomeno la scelta del nuovo Capo dello Stato, cercando di evitare che il centrosinistra rimanga da solo ad indicare la masima carica della Repubblica. «Alla fine Berlusconi resta il leader del primo partito e le elezioni hanno dimostrato che il 50% dell’Italia è con la Casa delle Libertà. Prodi – spiegano da Forza Italia – deve concedere l’onore delle armi e questo significa che sul presidente della Repubblica si dovrà decidere assieme».

L’Unione, da parte sua, reagisce con durezza alle forti pressioni della Cdl. «Quella della Casa delle Libertà – affermano i dirigenti del centrosinistra – è una indebita pressione nei confronti della assoluta indipendenza delle Corte di Cassazione». Intanto, Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, ha presentato un’istanza di quattro pagine all’Ufficio centrale elettorale del Ministero dell’Interno nella quale sostiene che «i voti ricevuti dalla lista “Lega per l’Autonomia-Alleanza Lombarda-Lega Pensionati» non possono essere computati nella risultato elettorale nazionale della coalizione di centrosinistra, dal momento che il suo risultato elettorale è rinvenibile solo in una circoscrizione (anziché nelle “singole circoscrizioni”).

In ogni caso la coalizione di centrodestra appare più determinata che mai a non far passare ore tranquille a Prodi e ai suoi alleati: Sandro Bondi, dopo aver proposto un’alleanza istituzionale al centrosinistra, assicura che tutta la Casa delle Libertà è pronta a ricorrere ad ogni strumento previsto dalla legge per assicurare le più scrupolose verifiche del voto, comprese i ricorsi alla Corte di Cassazione.

Fonte:
Il Sole 24 Ore