Cagliari al centrodestra. Nei ballottaggi bene l’Unione

09/01/2009

Le elezioni comunali di Cagliari, dove si votava domenica e lunedì al primo turno – dopo il rinvio delle consultazioni a causa del ricorso al Tar di una lista – decretano la rinconferma del sindaco uscente Emilio Floris di Forza Italia.

Quando mancano ancora le ultime sezioni da scrutinare il risultato può dirsi ormai definitivo, voto più voto meno: il capoluogo sardo sarà nuovamente amministrato da una giunta di centrodestra e da un sindaco che ha ottenuto oltre il 53% dei consensi. Nulla da fare per lo sfidante dell’Unione, Gian Mario Selis, fermo poco sotto il 39 per cento, mentre il “terzo incomodo” Giandomenico Sabiu, sostenuto da una coalizione di liste civiche, non supera la soglia del 6 per cento.

A Cagliari l’Ulivo è stato la formazione politica più votata, con poco più del 20%, ma il partito del sindaco segue a brevissima distanza, con il 18,4% dei consensi. Quasi il 10% dei voti è stato consegnato ai Riformatori sardi, lista che sostiene lo stesso Floris, mentre l’Udc è all’8,6 per cento. Alleanza Nazionale conta un 6,8% di voti, mentre la Rosa nel Pugno riesce ad intercettare un lusinghiero 4% di consensi. Piuttosto opaco il risultato dei partiti di sinistra, con Rifondazione e Comunisti Italiani che non raggiungono, ciascuno, nemmeno la soglia del 3 per cento.

La sfida più sofferta, incerta fino all’ultimo, è stata però quella di Rovigo, dove l’Unione vince al fotofinish e riesce a battere la Cdl, cui faceva capo l’amministrazione uscente per, 15 voti soltanto. Fausto Merchiori, candidato del centrosinistra totalizza 14 mila 605 voti, mentre Paolo Avezzù si ferma a 14 mila 590. Ma l’altra importante partita veneta, quella di Belluno, è di segno opposto: la candidata del centrodestra, Celeste Bortoluzzi ottiene il 53,7% delle preferenze (10.332 voti) e scalza il sindaco uscente dell’Unione Ermano Del Co, fermo al 46,3%, pari a 8.894 consensi.
A Salerno si confrontano due candidati di centrosinistra: passa Vincenzo De Luca con il 56,9% (46.660 voti), appoggiato da due liste civiche, Salerno dei giovani e Progressisti Salerno; non ce la fa Alfonso Andria, bloccato al 43,1% (35.274), sostenuto da tutti i partiti dell’Unione, ad eccezione dei Ds.

Anche Catanzaro è terra di confronti interni alla coalizione guidata da Romano Prodi, dopo un periodo di commissariamento dell’amministrazione affidato a Filippo Pietropaolo, già vicesindaco di Sergio Abramo, esponente della Casa delle Libertà, che ha lasciato il comune al secondo mandato per la Regione, in corsa per la presidenza, eletto consigliere. A Catanzaro vince Rosario Olivo con il 50,8% (22.631preferenze), già parlamentare, ora sostenuto dalla Quercia e da Margherita, Rifondazione, Comunisti Italiani che supera Giuseppe Cimino al 49,2% (21.886) appoggiato da Udeur e Italia dei Valori.

A Caserta cede che il passo il centrodestra: Paolino Maddaloni si ferma al 46,8% (20.108 voti), mentre Nicodemo Petteruti, candidato dell’Unione arriva al 53,2% (22.886 preferenze).

Fonte:
Il Sole 24 Ore
Sara Bianchi